Lo sfogo di ClioMakeUp contro un mondo beauty in cui si è instaurata una “competizione non sana”

Non è tutto oro quello che luccica. È questo quanto emerge dallo sfogo virale dell’influencer beauty e imprenditrice digitale ClioMakeUp che ha parlato di quanto possa essere provante il mondo social al giorno d’oggi, caratterizzato da competizioni spietate e modi di comunicare aggressivi

Ha fatto il giro del web lo sfogo di ClioMakeUp, nota influencer beauty e imprenditrice. Attraverso un reel della durata di 12 minuti, pubblicato sul proprio account Instagram dove è solita postare video di trucchi e bellezza, la donna ha raccontato cosa significa davvero essere un’imprenditrice beauty digitale al giorno d’oggi.

 

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ClioMakeUp, al secolo Clio Zammatteo, ha parlato a cuore aperto, senza nascondere le lacrime. Ha asserito di non poter più essere “la Clio di prima” perché il mondo del beauty sul web è diventato un mondo che le fa “paura”.

Ha spiegato di aver fatto anche recensioni negative di prodotti con cui si era trovata male, ma questo l’ha portata a finire sulla graticola da parte di “giornalisti e influencer pronti a prendere le mie parole e usarle per attaccarmi”. Una pressione costante che l’avrebbe ridotta ad aver timore di dire la sua, mentre tante colleghe sono disposte a fare recensioni ipocrite pur di fare views.

Modi di comunicare aggressivi da cui si vuole distanziare

A suo dire in Italia sarebbe nata una “competizione non sana, mirata ad uccidere gli altri brand”. Per questo, non appena esce un prodotto parte subito a una gara al “confronto”, arrivando a quello che Clio ha definito un “massacro”.

Un mondo difficile con cui confrontarsi, a causa delle pressioni e della costante sfida malsana tra le sue colleghe imprenditrici. ClioMakeUp ha parlato anche di “modi di comunicare aggressivi” e ha risposto a chi l’ha accusata di essere cambiata.

Ha ammesso che è vero, è così. Ha cambiato il suo “modo di essere per omologarmi a questo mercato”. Ora però vuole invertire la rotta e tornare ad essere quella che i suoi fan della prima ora hanno conosciuto. Ha infatti promesso:

Vorrei tornare a trovare il mio modo di parlare senza avere paura delle conseguenze, voglio portare bellezza in modo delicato, andare avanti per piccoli passi.

Infine ha chiosato:

Ho voglia di cambiare qualcosa, perché il web sembra bello ma dietro un minuto di video divertente ci sono tanti squali, tanta negatività e competizione.

Dietro i sorrisi di fronte alla videocamera c’è ben altro

Non solo trucchi, acconciature “top” e sorrisi dunque. Quando si spegne la videocamera non è tutto rose e fiori, ma c’è molto sommerso che spesso viene sottovalutato. Se una volta il web era la novità per emergere, ora gli influencer, gli youtuber e i vlogger che hanno aperto la strada a queste “professioni 3.0” si ritrovano sommersi da colleghi o presunti tali che farebbero di tutto pur di qualche giorno di notorietà.

La competizione può dunque diventare spietata, perdendo di vista la passione di chi per primo ha aperto canali dedicati solamente per mostrare a tutti l’amore per quel determinato settore. E per diventare sempre più “famosi” non ci si fa scrupoli, privilegiando il parlar male e il fingere rispetto a farsi notare per quello che si ha veramente da dire.

Ora però il vento pare cambiare, con la voglia di verità che sembra essere diventata di “tendenza”. Nell’ultimo mese su TikTok sono infatti diventati virali creator che fanno l’opposto di quello che farebbe un influencer canonico. Al grido, pardon all’hashtag #deinfluencing, consigliano cosa non acquistare e quali trend non seguire.

Se dopo la cosiddetta “tv verità” arriveremo anche alla moda dei “social verità”, è presto per dirlo. Lo è ancor di più per capire se tutto ciò porterà una ventata di miglioramento o meno, ma la strada sembra già essere tracciata.

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