“Sas dies imprestadas”, la leggenda sarda sui giorni della merla

La leggenda sarda vede protagonista un pastorello (e non una merla) alle prese con il vendicativo mese di gennaio. Ecco cosa racconta...

Sono numerose le leggende italiane sui giorni della merla, che secondo tradizione vanno dal 29 al 31 gennaio, salvo qualche eccezione che li fa proseguire fino al primo giorno di febbraio.

Oggi non vi parleremo della leggenda più famosa, ma di una “versione” sarda nota con il nome di “Sas dies imprestadas”, ovvero “i giorni prestati”, che vede protagonista un pastorello alle prese con il vendicativo mese di gennaio.

La leggenda narra di un pastore che il 29 gennaio, pensando che ormai l’inverno fosse giunto al termine, anziché ringraziare il mese per l’ottimo pascolo dovuto al clima non troppo rigido di quell’anno, si vantò prendendosene gioco.

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Il mese si offese e chiese in prestito due giorni a febbraio per far scendere il gelo. Le pecore del pastore a causa del grande freddo morirono, eccetto una che si nascose sotto “unu labiolu”, caldaia di rame utilizzata per fare il formaggio. Ecco perché da allora gennaio ha 31 giorni e febbraio soltanto 28.

La leggenda in questione lascia anche intendere che se gli ultimi giorni di gennaio sono molto freddi, arriverà presto il bel tempo.

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Fonte: Notizie Sarde

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