La misteriosa e sfaccettata simbologia di questo bellissimo albero, le cui origini vanno rintracciate nell'antica Cina
Il salice piangente è un albero che non passa inosservato, maestoso e delicato al tempo stesso. Appartiene alla famiglia delle Salicaee ed è uno dei salici in assoluto più utilizzati a scopo ornamentale.
Sebbene sia originario della Cina, dove simboleggiava la primavera e veniva utilizzato per allontanare il male, il nome “salice” probabilmente è di origini celtiche e significa “vicino all’acqua”. Molte specie di salici in effetti prosperano in ambienti umidi o accanto all’acqua e gran parte del folklore che li riguarda riflette il tema acquatico. Ecco perché presso i Celti il salice era considerato una divinità femminile legata ai cicli lunari e alla fecondità.
Lo troviamo anche nell’oroscopo degli alberi celtico, che attribuiva a ogni parte dell’anno un diverso albero. Il salice protegge i nati dall’1 al 10 marzo e dal 3 al 12 settembre, persone che vengono descritte come molto intuitive, legate alla natura, coraggiose, ma eccessivamente sensibili e inclini alla malinconia.
Nel mondo mediterraneo, spiega l’Enciclopedia dei Simboli di Hans Biedermann, il salice viene spesso paragonato alla Bibbia per via dei suoi rami che restano verdi pur venendo tagliati, come se fossero in grado di attingere a una sorgente mai arida. E nella Grecia antica, proprio per la rapidità di rigenerazione dei suoi rami, si riteneva fosse connesso con l’aldilà. Il fatto che riesca a ricrescere con vigore quando viene tagliato fa sì che in Cina, ma anche altrove, venga considerato simbolo di rinascita, vitalità e immortalità.
Alla pendenza dei rami si deve invece la sua simbologia funebre. Anche il modo in cui le gocce di piogga scorrono lungo le sue foglie, come se stesse piangendo, ha contribuito all’associazione simbolica con il dolore e il lutto. E infatti non è raro, in alcuni paesi asiatici, trovare alberi di salice piangente nei cimiteri.
Ma i salici, secondo il Cristianesimo, sono anche simbolo della castità perché si dice che l’albero si scrolli di dosso i frutti prima della maturazione e che sia pertanto sterile.
In Britannia era associato al mondo delle streghe mentre Hecate, dea della magia e degli incroci nonché potente signora dell’oscurità, usava una bacchetta fatta di salice.
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FONTI: Better Place Forests
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