Ristorante usa il David di Michelangelo per un poster pubblicitario: censurato per “oscenità”

Un’assurda vicenda ci arriva dalla Scozia: una pubblicità raffigurante il David di Michelangelo è stata censurata perché considerata “inappropriata ed oscena”

Ultimamente il povero David di Michelangelo è sempre al centro di mille polemiche. Dopo l’insegnante licenziata per averne parlato ai suoi allievi e il magazine costretto a risarcire la Galleria dell’Accademia per averne usato l’immagine senza permesso, questa volta tocca ad un ristorante in Scozia.

Il Barolo, locale nel centro di Glasgow, si è infatti visto censurare il proprio poster pubblicitario perché “inappropriato ed osceno”. Il problema? Il David era, ovviamente, nudo. Tutto parte da una pubblicità con l’iconica scultura che mangiava una pizza e riportava la frase “Non c’è niente di più italiano”.

La versione finale censurata

Il poster sarebbe dovuto finire nella metropolitana della città, ma l’azienda che gestisce gli spazi pubblicitari l’ha ritenuto inadeguato. Si è dunque provato a trovare un punto di incontro, coprendo le parti intime dell’opera con degli adesivi del tricolore.

Anche in questo caso, però, la mediazione non è andata a buon fine. Gli adesivi sono infatti stati ritenuti “non abbastanza grandi” e dunque la nudità del capolavoro di Michelangelo era ancora troppo offensiva.

Il risultato finale, dunque, qual è stato? Una vera e propria censura, dato che la versione approvata e ristampata della pubblicità è stata con la scultura di marmo tagliata in vita, rimuovendo quindi a piè pari il “problema”, se di problema si tratta e facendo contenti tutti i perbenisti.

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Ancora una volta l’arte finita ingiustamente sotto accusa

A rimetterci, ancora una volta, sono stati l’arte ed un capolavoro che ultimamente sta finendo troppo spesso sotto i riflettori per motivazioni francamente assurde in nome di un politically correct sempre più stringente in settori che andrebbero lasciati così come sono da secoli.

A pensarla così è anche il direttore del Drg Group, proprietario del ristorante Barolo, che ha dichiarato che la sua azienda è rimasta “sconcertata” dalla decisione iniziale:

È un’opera d’arte riconosciuta a livello mondiale. Viene mostrata nelle scuole. Persone da tutto il mondo viaggiano per vederla a Firenze. Non siamo più nel 1500, ma nel 2023. Stiamo davvero dicendo che gli abitanti di Glasgow non possono sopportare di vedere una statua nuda?

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