Rifugiati picchiati, costretti a spogliarsi e rimanere in mutande al confine tra Grecia e Turchia

Immagini strazianti arrivano dal confine tra Grecia e Turchia. I migranti riferiscono di essere stati denudati e picchiati dopo aver tentato di attraversare il fiume Evros

Immagini strazianti arrivano dal confine tra Grecia e Turchia, che mostrano gruppi di migranti che si accalcano attorno a un fuoco per riscaldarsi, mentre si rannicchiano su se stessi mezzi nudi.  Un’altra foto mostra un ragazzo che abbassa la sua giacca per esporre le ferite brutali inflitte sulla sua schiena.

Riferiscono di essere stati denudati e picchiati dopo aver tentato di attraversare il fiume Evros. Accuse respinte dalle autorità greche che hanno fortemente negato le accuse, definendo il tutto una “fake news”.

Più di 10.000 migranti, principalmente provenienti dalla Siria, si sono radunati al confine con la Grecia nella speranza di raggiungere l’Europa. Di certo, gli ordini sono quelli di scoraggiare in tutti modi questa marea umana, composta principalmente da minori, giovani, giovanissimi e bambini.

rifugiati mutande

metro.co.uk NurPhoto / PA Images

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Nessuno sa con certezza quale sia la verità. Fatto sta che le autorità greche sono state filmate mentre usano gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per fermare i gruppi che attraversano il confine, mentre le autorità turche hanno sparato raffiche di armi chimiche che possono causare difficoltà respiratorie, irritazione della pelle e dolore al petto.

Negli ultimi tre mesi, più di mezzo milione di bambini sono sfollati, una media di 6.000 al giorno. Circa 180 scuole non funzionano perché sono state distrutte, danneggiate o utilizzate come rifugio per le famiglie sfollate. I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati del 120% rispetto allo scorso anno. Nel frattempo, nel nord-est del paese, decine di migliaia di bambini continuano a deperire nei campi per sfollati, privati dei servizi più elementari nonostante gli sforzi significativi dei partner umanitari. Circa 28.000 bambini provenienti da oltre 60 paesi, tra cui 20.000 dall’Iraq, rimangono bloccati nel campo di Al Hol, respinti dai loro governi ed emarginati dalle loro comunità.

Bombardati in Siria, maltrattati in Turchia, respinti brutalmente in Grecia.

“Se questo è un uomo”, anno 2020…

Fonte: metro.co.uk NurPhoto / PA Images

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