Il dibattito in corso in Francia sulla riforma delle pensioni è analogo a quello sul clima. La sfida è la stessa: di fronte a un grande problema collettivo che dovremo affrontare, dovremmo essere pronti a compiere gli sforzi necessari. Lo hanno detto chiaro e tondo i francesi, anche a ritmo di techno: non può esserci giustizia sociale senza giustizia climatica. E viceversa
“Pas de retraités sur une planète brûlée. Retraites, climat: même combat”. Ovvero quella per le pensioni e quella per il clima fanno parte dello stesso tipo lotta: “nessun pensionato su un pianeta bruciato”. Perché – in fin dei conti – clima e pensioni, il come, il quanto e il come produciamo, vanno a braccetto più di quanto possiate immaginare.
Ce lo insegna la gigantesca mobilitazione contro la riforma proprio del sistema pensionistico voluta da Macron, con 800mila persone tra le strade di Parigi. Ce lo insegna proprio il Retraites, climat: même combat, refrain di quella sorta di inno-techno creato dal movimento francese Alternatiba Paris per la difesa del clima e per la giustizia sociale.
Ce lo insegna anche lei, Mathilde Caillard, 25enne parigina (assistente parlamentare di Alma Dufour, deputata francese impegnata sui temi legati ai diritti climatici), meglio conosciuta come “MC dance pour le climat”, una di quegli “techno attivisti” che utilizzano ballo, canto e musica spiattellandoci in faccia tutta la loro bellezza come “mezzo rivoluzionario per liberarsi dall’oppressione”.
La danza è uno strumento politico e il corpo uno strumento di lotta: la gioia è uno degli ultimi spazi che questo sistema oppressivo non ci toglierà. Puoi fare una dichiarazione politica seria mentre canti e balli, è sempre stato parte dei movimenti social, spiega Mathilde Caillard.
In un video diventato virale, Mathilde Caillard – frangetta corta, grandi occhiali da sole, cintura rossa a doppio anello, jeans neri e maglietta del collettivo Alternatiba – protesta avanzando a ritmo di techno. Verso di lei, nemmeno a dirlo, numerose critiche, ma quello che conta più di tutto è che sia riuscita coinvolgere sempre più giovani. Quella danza, quella energia, quelle parole, in men che non si dica sono diventate esempio per i giovani attivisti che si opponevano alla riforma delle pensioni.
E lo slogan cantato nella clip “Retraites, climat: même combat! Pas de retraités sur une planète brûlée” in un attimo è diventato un grido di battaglia. Il motivo? Semplice: clima e la giustizia sociale sono collegati e la transizione ecologica non può avvenire senza la partecipazione dei lavoratori. Lo abbiamo sempre detto: la lotta al cambiamento climatico va di pari passo con la lotta alle disuguaglianze sociali.
Sulla scia di quel video, molte persone hanno contattato il movimento ambientalista per unirsi a loro nelle proteste. Ballare e cantare sono un modo per raggiungere un altro pubblico, più giovane e non sindacalizzato. Completa tutto ciò che stiamo già facendo per lottare contro questa riforma ingiusta e dannosa anche per il clima, appoggiando e sostenendo le proteste dei lavoratori durante i loro sit-in e picchetti, racconta Élodie Nace, portavoce di Alternatiba Paris a Reporterre.
A suon di techno, quindi, retraites e climat e poi meme combat. Pensioni, clima, stessa lotta. Ce lo ricordano i giovani che non ci saranno pensionati e lavoratori se il mondo continuerà ad andare a rotoli per disastro ecologico.
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