In questa residenza per anziani svedese gli ospiti possono utilizzare sex toys e parlare della loro intimità con degli assistenti

L’obiettivo è molto serio e mette al centro la persona: nella residenza per anziani Lindgården, in Svezia, gli ospiti possono anche utilizzare oggetti per la vita sessuale, messi a disposizione della struttura nel “cestino del piacere”. Il tutto però è parte di un programma supportato da specialisti

Un tabù che deve essere sconfitto, quello del sesso degli anziani e dei disabili: per questo la residenza per over 65 Lindgården, in Svezia, ha deciso di mettere a disposizione oggetti per la vita sessuale che gli ospiti possono prendere dal “cestino del piacere”. Il tutto come parte di un programma al quale partecipano degli specialisti.

L’obbiettivo è proprio mettere al centro la persona: quando un nuovo ospite si trasferisce nella residenza, viene offerto a lui o a lei la possibilità di discutere informalmente di intimità e desiderio.

Il problema è rimasto invisibile per anni, ma ora sta gradualmente guadagnando terreno nel Paese

spiega  Euronews la sessuologa svedese Suzann Larsdotter

A Lindgården, quindi, i 56 residenti di età pari o superiore a 65 anni possono ora usufruire di un programma aggiornato su come condurre una vita sessuale sana: il direttore della struttura, Liselott Klang, ha spiegato che l’obiettivo è consentire all’individuo di rimanere tale anche quando si trasferisce in una casa di cura.

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Gli assistenti, dopo aver ascoltato gli ospiti, spiegano e dimostrano come eventualmente utilizzare gli oggetti, scegliendo accuratamente uno spazio sicuro affinchè la discussione avvenga senza imbarazzo.

In precedenza, i dipendenti non si sentivano a proprio agio quando vedevano un residente masturbarsi in pubblico – riferisce Klang – o non riuscivano davvero a capire perché qualcuno avesse bisogno di aiuto per prenotare una camera d’albergo

Un’iniziativa che, partita un anno fa, sta riscotendo successo. Secondo il direttore, i residenti hanno mostrato reazioni positive, spesso con timidezza.

All’inizio è stato un po’ spaventoso – racconta ha detto Emilie Nilsson, assistente di 39 anni – Ma più ci lavori, più capisci che non si tratta solo di sesso. Si tratta di vicinanza e che tutti hanno bisogno di un abbraccio

E a volte, rivelano gli assistenti, le discussioni diventano profonde, toccando corde intime come quelle di dolore per un partner scomparso.

Perché sì, il sesso fa parte della vita. E davvero tutti abbiamo sempre bisogno di un abbraccio.

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Fonte: Euronews

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