Arrestata la ‘Ragazza Afgana’: Steve McCurry si attiva per aiutarla

Il suo volto è diventato il simbolo della crisi dei rifugiati ed è passato alla storia grazie alla foto di Steve McCurry 'Ragazza Afghana', scattata per la copertina del National Geographic.

Il suo volto è diventato il simbolo della crisi dei rifugiati ed è passato alla storia grazie alla foto di Steve McCurry ‘Ragazza Afghana’, scattata per la copertina del National Geographic.

Parliamo di Sharbat Gula, l’ex bambina dagli occhi verdi, oggi una donna con il viso segnato dalla sofferenza, arrestata con l’accusa di aver falsificato il proprio Documento nazionale di identità computerizzato (Cnic) pachistano e a un passo da 7 anni di carcere.

A febbraio, le erano stati ritirati i documenti perché ritenuti non autentici. La notizia ha fatto il giro del mondo e l’uomo che l’ha resa celebre con uno scatto, non è rimasto indifferente.

Steve McCurry: “Farò di tutto per aiutarla”

“Sharbat Gula è stato il simbolo dei profughi da decenni. Ora deve diventare il volto degli immigrati non desiderati. Diventata vedova, ha cresciuto i suoi quattro figli da sola. Lei rappresenta tutte le donne e gli uomini coraggiosi che dovranno sopportare dolori e sacrifici per proteggere ciò che di più prezioso hanno, i loro figli. Nelle ultime ore, abbiamo preso contatti con un avvocato per i diritti umani in Pakistan, chi seguirà il suo caso. Chiediamo alla comunità internazionale di parlare di lei, che, come milioni di altre persone, ha semplicemente bisogno di un posto dove vivere senza paura”, ha detto Steve McCurry.

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Come nel 1985, quando la ”Mona Lisa della guerra afghana” aveva solo 12 anni, il suo volto continua in qualche modo, a rappresentare il dramma di un popolo. L’espressione impaurita ma sicura, la stoffa porpora a incorniciarle il viso, trasmettevano un barlume di speranza a tutti quei cittadini afghani arrivati in Pakistan dopo l’invasione sovietica del Paese.

Ed ecco che la sua storia è diventata la storia di tutti, attraverso quegli occhi da ragazzina catturati nel campo profughi di Peshawar. Oggi Sharbat ha 30 anni e quei documenti le sarebbero stati necessari per garantire un futuro migliore alla sua famiglia da rifugiata in Pakistan.

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ragazza afgana copertina

Il suo volto è segnato da rughe precoci e da una sofferenza perpetrata in anni e anni di vita all’interno di un campo profughi.

“Mi sono impegnato a fare qualsiasi cosa, tutto il possibile, per fornire un sostegno finanziario e giuridico per lei e la sua famiglia. Io mi oppongo a questa azione da parte delle autorità. Lei ha sofferto durante tutta la sua vita, e il suo arresto è una pura e semplice violazione dei suoi diritti umani”, conclude il fotografo.

Questa ragazza con gli occhi verdi è solo vittima, non può essere una criminale. Qualunque cosa abbia fatto, è stata per sopravvivere.

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E noi pensiamo a lei, alla ex bambina afghana che ha fatto un gesto disperato per evitare ai suoi figli la sua triste infanzia.

Dominella Trunfio

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