Le detenute dell'Oregon che dalla prigione partecipano a un programma di recupero di una tipica farfalla a forte rischio estinzione.
Una squadra di donne ambientaliste sta aiutando a salvare una specie di farfalla in pericolo negli Stati Uniti. Cosa c’è di particolare? Tutto è svolto tra le mura di una prigione.
Nella Coffee Correctional Facility, un carcere femminile nello stato americano dell’Oregon, è infatti ospitato, tra gli altri, un programma di conservazione della Euphydryas editha taylori, o anche detta Whulge checkerspot o Taylor’s checkerspot, una farfalla originaria proprio di un’area degli Stati Uniti nordoccidentali e dell’isola di Vancouver.
Da quando ha perso gran parte del suo habitat nel nord-ovest del Pacifico, la farfalla è stata ufficialmente elencata come specie in via di estinzione diversi anni fa.
Ma dal 2017, le detenute della Coffee Correctional Facility aiutano a gestire un laboratorio in cui si occupano della deposizione delle uova e dell’allevamento di bruchi pronti ad essere trasferiti nel loro ambiente. Solo l’anno scorso la squadra ha rilasciato quasi 600 farfalle.
Il programma è stato creato in collaborazione con lo zoo dell’Oregon, il servizio di pesca e fauna selvatica degli Stati Uniti e l’Istituto per l’ecologia applicata come fonte di riabilitazione per i detenuti e conservazione delle specie.
“Avere un allevamento in cattività e un programma di rilascio in Oregon è di vitale importanza per il recupero delle Taylor – ha dichiarato Ronda Naseth, conservatrice di farfalle dello zoo dell’Oregon. Le detenute che hanno l’opportunità di partecipare a questo programma non vedono l’ora di condividere ciò che hanno imparato. Ciò ha il meraviglioso effetto a catena grazie al quale sempre più persone nelle nostre comunità si occupano del futuro di queste farfalle”.
Due percorsi utilissimi, quindi: non solo un ambiente controllato e isolato per le farfalle in via di estinzione, ma anche un sollievo psicologico per coloro che sono costretti tra le mura di un carcere e un aiuto a ritrovare la consapevolezza di poter collaborare ancora a qualcosa di costruttivo.
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Germana Carillo