Questa nail artist giapponese trasforma i rifiuti del mare in tip per unghie colorate e super trendy

Naomi Arimoto, una nail artist giapponese, raccoglie la plastica dalle spiagge e la trasforma in decorazioni per unghie. Un'iniziativa originale che unisce la passione per la nail art alla lotta contro l'inquinamento da plastica

Chi l’ha detto che la bellezza non può essere sostenibile? A Chigasaki, in Giappone, Naomi Arimoto, un’estetista con la passione per la nail art, ha trovato un modo ingegnoso per coniugare la cura delle unghie con la salvaguardia dell’ambiente. La sua specialità? Trasformare i rifiuti di plastica raccolti sulle spiagge in piccole opere d’arte da applicare sulle unghie.

L’idea è nata dopo aver partecipato a diverse iniziative di pulizia delle spiagge, dove Arimoto si è resa conto della quantità impressionante di plastica che inquina i nostri mari. “Ho pensato che fosse orribile”, ha dichiarato la 42enne a Reuters. Da qui la decisione di dare un contributo concreto, unendo la sua professione a un’azione di sensibilizzazione ambientale.

Munita di sedia a rotelle (Arimoto ha una patologia spinale che le ha fatto abbandonare la carriera di assistente sociale) e di strumenti per la raccolta, l’estetista perlustra le spiagge vicino casa sua raccogliendo microplastiche spesso ignorate dagli altri volontari. Una volta a casa, la plastica viene lavata, selezionata per colore e tagliata in piccoli pezzi. Questi vengono poi fusi e modellati per creare decorazioni uniche e originali.

“So che ci sono altre cose fatte con materiali riciclati, come la carta igienica, ma non avevo idea che si potessero avere anche le unghie!”, ha commentato Kyoko Kurokawa, una cliente del salone. E in effetti, l’idea di Arimoto è tanto semplice quanto geniale: trasformare qualcosa di dannoso per l’ambiente in un accessorio di bellezza, un piccolo gesto che può contribuire a cambiare la percezione del problema.

L’iniziativa di Arimoto arriva in un momento cruciale per la lotta all’inquinamento da plastica. Proprio in questi giorni, i leader mondiali sono riuniti a Busan, in Corea del Sud, per la quinta sessione del Comitato Intergovernativo di Negoziazione (INC-5) che ha l’obiettivo di elaborare un trattato internazionale giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica. Questo processo, iniziato nel 2022, mira a stabilire regole e limiti globali per la produzione, l’utilizzo e lo smaltimento della plastica, affrontando l’intero ciclo di vita di questo materiale.

L’INC-5 rappresenta un passo fondamentale verso un accordo globale che possa finalmente arginare la crescente marea di plastica che soffoca il nostro Pianeta. Durante la sessione, i delegati provenienti da tutto il mondo discuteranno le diverse opzioni per la riduzione della plastica, con l’obiettivo di raggiungere un testo condiviso entro la fine del 2024. Tra i temi caldi sul tavolo dei negoziati: la necessità di ridurre la produzione di plastica vergine, promuovere l’uso di alternative sostenibili, migliorare la gestione dei rifiuti e responsabilizzare i produttori sull’intero ciclo di vita dei loro prodotti.

Certo, la nail art di Arimoto è solo una goccia nell’oceano, ma il suo messaggio è chiaro: anche un piccolo gesto può fare la differenza. “Spero che, mettendo (la plastica) davanti agli occhi delle persone, a portata di mano, possano apprezzare la moda e allo stesso tempo diventare più consapevoli delle problematiche ambientali”, ha affermato.

E chissà che la sua idea non ispiri altre estetiste e nail artist in tutto il mondo a seguire il suo esempio, trasformando i saloni di bellezza in avamposti di sostenibilità e creatività.

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