Un’impresa titanica per un gruppo di adolescenti: camminare per quattro giorni senza smartphone. Ma la 3E dell’I.C. di Leno ce l’ha fatta ed è arrivata all’abbazia di Montecassino
Quattro giorni senza cellulari, tutti passati con uno zaino in spalla a camminare. Se può sembrarvi una sfida impossibile, talmente siamo impegnati a dare un’occhiata allo smartphone praticamente ogni cinque minuti, pensate che sfida può essere per un gruppo di ragazzi di 13 anni.
Eppure i 24 alunni della terza E della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo di Leno (nel Bresciano) ce l’hanno fatta. Hanno affrontato e superato brillantemente questo lungo peregrinare, accompagnati dai loro docenti.
Hanno infatti percorso le ultime tre tappe del cammino di San Benedetto, da Calamari all’abbazia di Montecassino, in provincia di Frosinone. Il tutto senza mai accendere lo smartphone. Le regole del progetto erano molto chiare: solo uno zaino con lo stretto necessario, come facevano i pellegrini di un tempo, lasciando a casa i telefonini. Una vera e propria challenge di resistenza contro l’assuefazione da tecnologia.
Più forti delle avverse condizioni meteo
Quattro giorni e tre notti, dicevamo, trascorsi a piedi e con qualsiasi condizioni meteo ad inizio maggio. Partiti con il sole da Casamari, i ragazzi si sono incamminati per Isola del Liri. Poi hanno attraversato le località simbolo dell’ultimo tratto del cammino di San Benedetto. La meta li ha accolti sotto la pioggia ma loro, avvolti nelle mantelline, non si sono fatti scoraggiare.
Anche perché erano in tanti ad aspettarli. C’era una delegazione dell’Amministrazione Comunale e della Fondazione Dominato Leonense, insieme a Monsignor Renato Tononi e all’Abate di Montecassino.
La 3E dell’I.C. di Leno ha annunciato la propria iniziativa con queste parole, che poi hanno fatto il giro del web, chiedendo un contributo per dar vita alla loro missione:
Siamo la classe 3 E dell’I.C. di Leno, nella bassa bresciana. Vorremmo percorrere a piedi, come degli antichi pellegrini, un tratto del cammino di San Benedetto. In questi ultimi anni i costi dei trasporti sono lievitati e le nostre famiglie sono in difficoltà a sostenere la quota dell’autobus. Aiutaci a raggiungere il punto di inizio del nostro cammino: Casamari, in provincia di Frosinone.
Cambiati, arricchiti, maturati
Ma dietro alla scuola di Leno e al suo progetto c’è molto di più. L’istituto è infatti una delle Scuole Senza Zaino d’Italia, che conta 294 istituti e 634 scuole in tutta la Penisola. Si tratta di un vero e proprio movimento nato nel 2001 a Lucca per innovare radicalmente la scuola, ispirandosi ai maestri della pedagogia e dell’educazione, da Pestalozzi alla Montessori.
E proprio a Maria Montessori si ispira il principio alla base di questa associazione. Si punta infatti a mettere in pratica lo “slogan” montessoriano: “Maestra, insegnaci a fare da soli”. Si vuole dunque formare i giovanissimi attraverso:
una didattica nuova centrata sull’uso di una molteplicità di strumenti didattici, su metodologie cooperative e sul superamento, in definitiva, della struttura monolitica rappresentata dai banchi monoposto messi in fila davanti alla cattedra.
Per la terza E, dunque, una gita scolastica al di fuori dal comune, terminata con la consapevolezza di essere giunti alla meta diversi da come erano partiti. Cambiati, arricchiti, maturati. Un’impresa tra fatica fisica e mentale, ma ad attenderli c’era tanta soddisfazione per aver portato a termine questa lodevole iniziativa.
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