In tempi di crisi, si sa, bisogna ingegnarsi per "campare". Così, a Chengdu, nella provincia del Sichuan della Cina sud-occidentale, gli ambulanti hanno iniziato a vendere pupazzi di neve, con tanto di nasi e occhi, da applicare sul tetto dell'auto dei turisti in visita in città.
In principio c’erano i lavavetri. Quante volte vi è capitato di fermarvi al semaforo e di dover insistere per evitare la pulizia del vetro del cruscotto? Probabilmente non eravate disposti a pagare per un servizio ritenuto inutile in quel momento, Ma se vi avessero proposto di realizzare un bellissimo pupazzo di neve sul tettuccio dell’auto? Avreste accettato?
In tempi di crisi, si sa, bisogna ingegnarsi per “campare”. Così, a Chengdu, nella provincia del Sichuan della Cina sud-occidentale, gli ambulanti hanno iniziato a vendere pupazzi di neve, con tanto di nasi e occhi, da applicare sul tetto dell’auto dei turisti in visita in città.
Secondo alcune fonti, avrebbero venduto oltre 100 pupazzi di neve prima di mezzogiorno in un solo giorno. I prezzi vanno da 20 a 30 yuan e ogni pupazzo di neve viene fornito con accessori di foglie o indumenti.
Alcuni credono che i pupazzi di neve siano stati venduti solo ai turisti per segnalare ai borseggiatori chi rapinare. Non siamo sicuri di quanto ci sia di vero in questa storia, ma a noi piace pensare che si tratti del classico caso in cui la fantasia, che non ha limite, viene premiata, anche quando si tratta di vendere “il niente”.
Come nel caso dello studente francese Antoine Deblay, che, sfruttando il crowdfunding, ha iniziato a vendere l’aria della sua cittadina, ‘Air de Montcuq’, a 5.5 euro per ogni barattolo da 250 ml. Tutto è iniziato quando Antoine, 22 anni, ha postato il suo progetto sul sito di crowdfunding francese kisskissbankbank.com, dove, a sorpresa, ha raccolto più di 800 euro in poche settimane. Gli ordini per i barattoli sono decollati, con un margine di profitto del 60% circa e migliaia di euro di guadagni. Voi la comprereste?
Roberta Ragni
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