Questa prof ha deciso di non dare voti agli studenti: “generano solo stress”

Ernestina Morello ha deciso di abolire i voti numerici, preferendo valutazioni estese che evidenzino i progressi degli studenti per non dare loro pesi e stress

Si torna a parlare della professoressa Ernestina Morello e della sua decisione di sostituire i voti numerici con valutazioni estese. Un tema di cui già si era dibattuto lo scorso anno e che ancora oggi sta suscitando un vivace dibattito nel mondo dell’istruzione.

La donna insegna materie letterarie, geo-storia e latino presso l’IIS Copernico-Luxemburg di Torino e ha optato per valutazioni che evidenziano i progressi cognitivi degli studenti anziché limitarsi a un semplice numero.

Ma per quale motivo? Secondo la Morello, i voti numerici possono diventare oggetto di trattativa tra alunni e genitori, generando contese e stress. La sua scelta di adottare valutazioni descrittive punta a liberare gli studenti dal peso del giudizio, focalizzando l’attenzione sull’apprendimento e sul processo di crescita personale di ciascun individuo.

Come vengono valutati gli studenti

Collaborando con il professor Roberto Trinchero dell’Università di Torino, la Morello ha sviluppato tabelle di valutazione basate su obiettivi disciplinari e traguardi di competenza, che poi convertono in voti numerici alla fine del periodo.

A suo dire, il metodo della Morello sta ricevendo riscontri positivi dagli studenti, che stanno sviluppando un maggiore spirito critico e una migliore consapevolezza delle proprie abilità di apprendimento. Anche altri docenti sono incuriositi e interessati a seguire il suo esempio, intravedendo potenziali benefici nel favorire un approccio più centrato sull’apprendimento piuttosto che sulla competizione e sul rendimento numerico.

Tuttavia la decisione della Morello non è priva di critiche. Alcuni politici hanno contestato il suo metodo valutativo, ma la Morello resta fiduciosa nella sua visione di una scuola che metta al centro l’educazione e la formazione integrale degli studenti, piuttosto che premiare solo il merito accademico misurato attraverso voti numerici.

Rispondendo a chi non è d’accordo con lei, la Morello ribadisce che la vera rivoluzione nella valutazione scolastica deve partire dagli studenti stessi, che devono imparare a pensare criticamente e a valutare il proprio apprendimento in modo consapevole. In questo contesto, l’abolizione dei voti numerici rappresenta solo un primo passo verso una cultura valutativa più inclusiva e orientata alla crescita personale degli individui.

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