Gli studi da sommelier, la dipendenza dall'alcol e la rinascita: vi portiamo nel mondo di Benoit, il sommelier sobrio, che ha inventato un nuovo mestiere degustando bevande analcoliche di alta qualità
Dopo essere stato per anni sommelier per importanti ristoranti parigini, Benoit d’Onofrio ha detto addio all’alcol e ha deciso di inventarsi una nuova carriera – quella del sobrelier, il sommelier sobrio.
Il suo compito è ricercare bevande analcoliche a base di frutta da abbinare ai piatti proposti dagli chef con i quali collabora. Grazie a questo cambiamento radicale nella sua vita il suo percorso, segnato da incertezze e cadute, ha preso una nuova (sobria) direzione.
Dall’alcolismo a una nuova vita
Benoit ha iniziato la sua carriera come commerciante di vini per la ristorazione: grazie a questo mestiere e alla collaborazione con un capo sommelier alla fine della sua carriera, ha imparato tutti i segreti dei vini e delle cantine.
Diventato sommelier a Parigi, è iniziata anche la sua “discesa agli inferi” nella dipendenza dall’alcol: il consumo di vino sul lavoro si trasformava in bevute fuori controllo a sera, e ogni giorno iniziava con l’auspicio che finisse il più presto possibile.
Uscire dall’alcolismo ha significato, per Benoit, ripensare tutta la sua carriera: non era più possibile per lui bere alcolici sul posto di lavoro senza correre il rischio di tornare alle vecchie pericolose abitudini, con un limitato controllo sulla quantità di alcol effettivamente ingerita.
Da qui l’idea di sfruttare le competenze acquisite nel mondo della sommellierie per consigliare bevande analcoliche, fruttate, e per far conoscere al grande pubblico piccoli produttori e aziende locali.
In breve tempo la sua vita è cambiata – ha ripreso il controllo delle sue giornate, riacquistato forza e vitalità, ricominciato ad apprezzare la compagnia degli amici – e ne è nata una nuova professione.
La missione del Sobrelier
Smettendo di bere vino e altri alcolici, Benoit si è reso conto che manca una offerta di bevande analcoliche pregiate che possa competere con la carta dei vini.
L’acqua o i succhi di frutta (troppo dolci per accompagnare i pasti) non possono rappresentare le uniche alternative a chi non può o non vuole ricorrere all’alcol per un brindisi con gli amici.
Per provare a colmare questo vuoto, Benoit ha iniziato a collaborare con i ristoratori: l’obiettivo è quello di offrire bevande analcoliche di alta qualità e soddisfare una domanda finora rimasta inascoltata.
In connessione con il ruolo eminentemente onorato di messaggero di tanti manifesti imbottigliati, ho voluto versare a mia volta un po’ d’inchiostro sui frutti, cereali, ortaggi della terra, in tutta semplicità; in tutta sobrietà – scrive Benoit sul proprio account Instagram.
Un impegno personale per raccontare questa confluenza di stagioni, piante, territori, donne e uomini che li abitano o li lavorano in un’epoca che sto attraversando con voi.
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Fonte: Le Sobrelier
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