“Potete guidare il Paese proprio come me”, nel suo discorso d’addio Jacinda Ardern esorta a continuare le battaglie per il clima

Un attacco terroristico interno, un’eruzione vulcanica, una pandemia. Nel suo “valedictory speech”, l’ex premier della Nuova Zelanda ha ripercorso le tappe più significative dei suoi due mandati all’insegna di battaglie per i diritti umani e per l'ambiente

Avvolta in un korowai, un tradizionale mantello di piume Maori – così come si era presentata in una visita a Buckingham Palace qualche anno fa –, Jacinda Ardern si è definitivamente congedata davanti dal Parlamento neozelandese.

Dal 2017 era stata al governo del suo Paese, ma a gennaio, a sorpresa, la premier annunciò le sue dimissioni con largo anticipo rispetto alle elezioni in programma ad ottobre. E poche ore fa (mentre in Finlandia Sanna Marin ha appena perso le elezioni), nel suo “valedictory speech”, ha ripercorso le tappe più rilevanti dei suoi mandati, esortando non in ultimo i legislatori a continuare nelle politiche contro il cambiamento climatico.

Si può essere una madre o no, un ex-mormone o no. Una secchiona, una che piange, una che abbraccia, potete essere tutte queste cose e non solo potete essere qui, ma potete anche guidare (il Paese, ndr) proprio come me, ha detto, intendendo mettere al centro di ogni sua frase la battaglia per il clima.

Nel suo discorso, la leader del Partito Laburista ha infatti ricordato che quando è stata nominata Prima ministra sapeva di voler mettere in primo piano il cambiamento climatico – “ci credevo allora e ci credo ancora adesso […] Abbiamo visto in prima persona la realtà del nostro ambiente che cambia” – e oggi ha chiesto al Parlamento di mantenere il tema al centro rimuovendo le divisioni politiche.

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La rivoluzione di Jacinda Ardern

Nel corso dei suoi due mandati consecutivi, la Ardern è riuscita a ottenere molti importanti traguardi.

Abbiamo ribaltato le statistiche sulla povertà infantile e portato agli aumenti più significativi del benessere e del patrimonio immobiliare statale che abbiamo visto negli ultimi decenni – disse a gennario. Abbiamo facilitato l’accesso all’istruzione e alla formazione, migliorato gli stipendi  e le condizioni dei lavoratori e spostato le nostre ambientazioni verso un’economia ad alto salario e altamente qualificata. .

Jacinda Ardern ha attuato una vera e propria rivoluzione nel suo Paese, ponendo al centro dei suoi interessi i diritti umani, delle donne e delle minoranza indigene. Tra le sue battaglie vinte c’è l’approvazione del congedo parentale retribuito alle donne e ai loro partner in caso di aborto spontaneo o di morte di un bimbo nato prematuro. Dopo aver rivinto (con numeri schiaccianti) le elezioni nel 2020, ha dato vita ad un Governo diversificato, nominando numerose donne fra i ministri, un vice premier apertamente gay e una donna Maori agli Esteri.

Le ragioni per cui sono venuta qui, non mi hanno mai lasciata – ha detto infine oggi. Ho sempre creduto che questo fosse un luogo in cui puoi fare la differenza. Me ne vado sapendo che è vero.

Nell’arco di poco, il mondo ha sostanzialmente perso le due donne premier più giovani di sempre: Jacinda Ardern, in Nuova Zelanda, e Sanna Marin, che in Finlandia ha perso le elezioni. Mentre qui da noi la leadership è sì di una donna, ma sembra che sia lontana anni luce…

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Fonte: BBC

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