Poste Italiane condannata nuovamente a risarcire i risparmiatori per la prescrizione dei buoni fruttiferi

L'assenza di un'informativa chiara e trasparente al momento della vendita dei Buoni Fruttiferi è alla base del rimborso che Poste Italiane è stata costretta a emettere a favore di alcuni piccoli risparmiatori

Non si placano le tensioni intorno ai Buoni Fruttiferi emessi da Poste Italiane S.p.A., un prodotto ampiamente utilizzato dai piccoli risparmiatori italiani per investire i propri soldi.

Negli ultimi giorni, due importanti sentenze emesse dal Giudice di Pace di Sora (Tribunale di Cassino) hanno condannato Poste Italiane a risarcire due risparmiatori possessori di buoni postali.

I ricorrenti si erano visti negare il rimborso dei Buoni Fruttiferi Postali a causa della prescrizione dei titoli, che però era avvenuta senza che loro ne fossero consapevoli, poiché non era stato loro fornito il necessario foglio informativo all’atto dell’acquisto.

La sentenza

Il Giudice di Pace, accogliendo le istanze degli avvocati dei risparmiatori, ha stabilito che Poste Italiane avrebbe dovuto consegnare, insieme ai Buoni, un foglio illustrativo che spiegasse in modo chiaro e completo le caratteristiche dell’investimento, inclusi la durata e il termine di prescrizione.

Tale obbligo, sancito dal Decreto Ministeriale del 19 dicembre 2000, serve a garantire la trasparenza e la tutela del risparmiatore.

L’assenza di queste informazioni, secondo il tribunale, rappresenta una violazione dell’obbligo di trasparenza – il che giustifica il risarcimento per danno contrattuale a favore dei ricorrenti.

I precedenti

La recente sentenza è un’importante vittoria per tutti coloro che, dopo aver investito i risparmi di una vita in Buoni Postali, si sono visti negare il rimborso del capitale e degli interessi maturati a causa della prescrizione.

Non è la prima volta, infatti, che Poste Italiane viene condannata per casi di Buoni Fruttiferi Postali caduti in prescrizione – a conferma di una pratica scorretta nei confronti dei risparmiatori che si è ripetuta molte volte.

Esistono diversi precedenti in cui i risparmiatori hanno ottenuto risarcimenti per la mancata trasparenza relativa alle modalità di rimborso e alla durata dei buoni, incassando la cifra investita e tutti gli interessi maturati dal buono negli anni.

Ricordiamo che, dal momento della scadenza del buono, i risparmiatori hanno a disposizione dieci anni per incassare la cifra investita e gli interessi maturati prima che il prodotto cada in prescrizione.

Non vuoi perdere le nostre notizie ?

Fonte: Confconsumatori

Ti consigliamo anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram