In Thailandia si chiude Pornhub e il Paese asiatico si ribella al blocco dei popolari siti porno: parte la campagna social #SavePornhub
Lockdown ovunque? In Thailandia si chiude Pornhub. E mentre in Europa si moltiplicano le proteste per la chiusura di negozi e altre attività commerciali e sportive, il Paese asiatico si ribella al blocco del popolare sito porno, con manifestazioni e campagne social sotto l’hashtag #SavePornhub.
La decisione è ferma, già operativa e per ora senza aperture a ripensamenti: il Ministero dell’Economia e della Società Digitale lo scorso 2 novembre ha ordinato a tutti i provider di Internet e agli operatori di telefonia mobile di vietare qualsiasi accesso al sito web, in quanto i siti web pornografici sono illegali in Thailandia.
Ed esplodono le proteste: il Ministro Buddhipongse Punnakanta è stato accusato di aver violato il diritto delle persone al libero accesso ai media. Ma non sembra voler reagire, sostenendo di fare solo il suo lavoro.
https://www.facebook.com/AnonymousHumanParty/posts/116864673550178
“Anonymous Party conferma che il diritto ad associarsi e ad accedere a tutti i tipi di media, compresi quelli sessuali, dovrebbe essere un diritto fondamentale” scrive sulla propria pagina Facebook l’organizzazione thailandese, che ieri 3 novembre ha organizzato una protesta ufficiale contro la misura del governo.
At the the Chaeng Watthana Government Complex, activists, police & reporters have gathered to address the MDES’s decision in banning the website Pornhub. Here, an activist says this is not the way & that it is a breaching of rights, expression, & access. #SavePornhub pic.twitter.com/oCSsUUPxgj
— Thai Enquirer (@ThaiEnquirer) November 3, 2020
Protest has now been called off for the day.
One of its main points: Minister of DSE & Ed should talk to each other to reform SexEd & really ask the people what they actually want.
Thailand is ranked 17th in the world for Pornhub users w/ BKK as 10th city worldwide. pic.twitter.com/crKEON2F9g
— Thai Enquirer (@ThaiEnquirer) November 3, 2020
Ma, fatta la legge, trovato l’inganno: appena l’accesso a Pornhub è stato fermato, riporta il Bangkok Post, i suggerimenti su come accedervi aggirando il blocco hanno iniziato a circolare rapidamente sui social media.
Si resta in attesa ora di capire se il Governo tornerà sui suoi passi.
E pensare che la piattaforma concesse dei mesi gratuiti agli italiani in quarantena durante il lockdown della scorsa primavera. Paese che vai, lockdown che trovi.
Fonti di riferimento: Bangkok Post / Anonymous Party/Facebook / Twitter
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