Sono enormi, crescono velocemente, e per questo soffrono di patologie multiple e significative alle ossa. E' la conseguenza del tasso di crescita accelerato dei nostri polli da carne.
La produzione intensiva di polli da carne e l’aumento dei tassi di consumo aumenta la biomassa dei polli domestici di anno in anno. E li fa ammalare di più
Sono enormi, crescono velocemente, e per questo soffrono di patologie multiple e significative alle ossa. È la conseguenza del tasso di crescita accelerato dei nostri polli da carne.
E non solo. In un futuro, potremmo essere ricordati come la generazione che ha vissuto nell’era dei polli perché attualmente di questi volatili sulla Terra, ce ne sono 23miliardi, la loro carne è la più consumata, ma non solo. E gli scienziati azzardano: è il simbolo dell’Antropocene, l’epoca geologica che segna l’impatto dell’uomo sul Pianeta.
Tutto scritto in uno studio pubblicato dalla Royal Society Open Science, dove il team confronta le ossa del pollo moderno con quelle degli antenati risalenti all’epoca romana e nota sostanziali differenze.
I polli moderni hanno uno scheletro super dimensionato, una riduzione della diversità genetica e il doppio delle dimensioni rispetto al passato, frutto di una dieta diversa che li porta ad aumentare velocemente di peso. Attualmente addirittura ingrassa cinque volte più velocemente rispetto agli anni Cinquanta e purtroppo il risultato è che a cinque o sei settimane già finisco in macello.
Ed ecco qual è il punto: il pollo moderno esiste solo nella sua forma attuale a causa dell’intervento umano, il loro ciclo vitale è controllato dalla tecnologia.
Dicono gli scienziati, i polli nascono in fabbriche con temperatura e umidità controllate dal computer, vivono sotto le luci elettriche per massimizzare le ore che si possono nutrire.
Ogni ora, con l’ausilio delle macchine, ne vengono uccisi migliaia. Dagli anni Cinquanta, la popolazione di polli è cresciuta di pari passo con l’aumento della popolazione umana e il consumo è sempre maggiore perché la carne è più economica rispetto a quella di manzo o maiale.
Miliardi delle loro ossa finiscono nelle discariche dove sono ricoperti da un ambiente privo di ossigeno, rendendo probabile che, nel tempo, diventeranno fossili. Ed è per questo motivo che un giorno chi scaverà, trovando quei resti, potrà associarci all’era del pollo. Un po’ inquietante, ma tristemente vero.
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Dominella Trunfio