Dalle nostre ceneri potrà nascere un albero, che in un certo senso potrà prendere il nostro posto sulla terra quando non ci saremo più. Si tratta di una delle nuove possibilità offerte a coloro che desiderano porre le basi per una cerimonia funebre all'insegna della sostenibilità ambientale, un'opzione che in alcuni Paesi esteri è già possibile, anche grazie all'ideazione di urne biodegradabili.
Dalle nostre ceneri potrà nascere un albero, che in un certo senso potrà prendere il nostro posto sulla terra quando non ci saremo più. Si tratta di una delle nuove possibilità offerte a coloro che desiderano porre le basi per una cerimonia funebre all’insegna della sostenibilità ambientale, un’opzione che in alcuni Paesi esteri è già possibile, anche grazie all’ideazione di urne biodegradabili.
Ad affiancare queste particolari urne, di cui vi avevamo già parlato in passato, arriva ora Poetree. Si tratta di un’urna funeraria ideata da parte della designer francese Margaux Ruyant, che vede la presenza di un contenitore biodegradabile e dello spazio per contenere le ceneri e per piantare un piccolo albero, che potrà essere sistemato nel terreno insieme all’urna.
L’albero, crescendo, potrà espandere le proprie radici man mano che il contenitore, composto da materiali – come il sughero – completamente innocui e non inquinanti, si dissolverà nel terreno. Una volta che l’albero sarà stato piantato e che l’urna si sarà dissolta, si potrà decidere di conservare o di lasciare alla basse dell’albero una targa circolare in ceramica su cui sarà stato inciso il nome del proprio caro scomparso.
Il nuovo albero potrà prendere il posto di una tipica tomba in marmo, pietra o cemento, dando vita ad un luogo forse più piacevole da visitare, dove fermarsi a meditare e a ricordare chi non c’è più. L’albero potrà essere curato e visitato personalmente dai cari della persona scomparsa, fornendo loro in questo modo una piccola occasione di consolazione. La persona che non c’è più ha deciso di lasciare sulla terra qualcosa di importante quanto un albero, di cui parenti ed amici potranno occuparsi.
Un’urna di questo genere, così come altre urbe biodegradabili già esistenti, permettono di riavvicinare il fenomeno della morte al compimento del normale ciclo della natura. L’albero potrà prima essere riposto all’interno della propria casa ed in seguito trapiantato, una volta cresciuto, in quei Paesi che offrono una simile possibilità. L’albero che crescerà servirà da simbolo vivente per la commemorazione della persona scomparsa. La tradizionale visione statica della morte potrà diventare in questi modo maggiormente circolare, naturale e fluida.
Per quanto riguarda l’Italia, ogni cittadino ha la possibilità di optare per una cerimonia laica o religiosa, per la sepoltura o per la cremazione, con possibilità di dispersione in natura, rendendo note le proprie volontà tramite testamento. Le disposizioni in merito possono variare a seconda delle regioni o dei Comuni di appartenenza. Maggiori informazioni possono essere reperite contattando la locale Società per la Cremazione (Socrem).
Marta Albè
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