Cereali, salsa più densa, pomodoro siciliano e olio dell’Umbria: la pizza di Cracco non è una vera pizza. L'ironia del web.
Carlo Cracco inventa una pizza margherita tutta sua e, che lo vogliate o no, sono due giorni che se parla. Una serie di cereali per renderla croccante, una salsa più densa, pomodoro siciliano e olio dell’Umbria. Quante storie! Questa non è una margherita, ma una “Craccorita” e per fare una grossissima pubblicità al nuovo locale milanese è bastato un attimo. Con tanta ironia sul web.
Come stanno i fatti: lo chef stellato (o meglio “mono-stellato”) ha proposto una rivisitazione del piatto must della cucina napoletana nel suo ristorante nuovo di zecca in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, al costo di 16 euro. Una rivisitazione e una personalizzazione della famosa Margherita che per uno chef che – piaccia o no – gode di inverosimile fama, ci sta.
È per questo Master Carletto è andato giù di farina integrale Petra 9, mozzarella di bufala Orobianco, pomodoro siciliano, olio evo dell’Umbria e origano. Pizza napoletana? Manco a parlarne. Ma avete mai provato voi a mangiare una pizza che non sia a Napoli? Suvvia.
Non ne vorranno i pizzaioli napoletani, insomma, la cui arte è stata recentemente fregiata del titolo di patrimonio dell’Unesco, e non ne vorranno nemmeno i napoletani che sanno bene che dalla loro hanno la cultura della vera pizza, a 3,50/4 euro…
E se uno dei più bravi pizzaioli partenopei, Gino Sorbillo, ha preso le difese del collega milanese:
“Mi è piaciuta la filosofia, onesta e semplice, che sta dietro a quella creazione […] La sua pizza contiene i ‘suoi punti di vista’, quegli stessi che lo hanno contraddistinto in questi anni e reso un personaggio televisivo molto amato. Lui, peraltro, non ha mai dichiarato nel menù di fare una pizza napoletana”
è anche vero che i turisti, italiani e non, sanno bene che per mangiare un pizza come si deve bisogna andare a Napoli e punto. Altrove trovano solo rivisitazioni o tentativi di e ora, in più, hanno anche questa, tra l’altro in un “bistrot” dove sai bene che non pagherai poco, pizza o non pizza.
Dal canto loro, i napoletani non sono “infuriati” come si vuole far credere, ma ironici all’infinito.
Ho visto la pizza di #Cracco e mi sono catapultato a consegnare 8 stelle Michelin all’egiziano sotto casa.
[@mic_tod] pic.twitter.com/5iQN59h30j— Arsenale K (@ArsenaleKappa) 10 marzo 2018
“Ogni volta che Cracco esce una margherita, da qualche parte un napoletano muore”
Intanto Cracco compie un miracolo e riabilita la pizza di Salvini.#Cracco #Pizza #Salvini pic.twitter.com/OAeidF1RVk
— Luca Fois (@foisluca84) 10 marzo 2018
“La famosa pizza a cracco di cane”
A #Cracco, dopo aver fatto la sua “pizza”, hanno tolto non solo altre stelle Michelin, anche la cittadinanza italiana e la patente.
— Marco Di Maro (@MarcoDiMaro) 9 marzo 2018
Arriva la pizza Margherita di Carlo #Cracco. Costa 16 euro ma include il servizio, il coperto e una benda per coprirsi gli occhi. pic.twitter.com/KPF3mguTdm
— Francesco Giamblanco (@cicciogia) 10 marzo 2018
C’è davvero da ridere, ma perché non gridare allo scandalo anche per la “pizza margherita” che si trova nel banco freezer del supermercato sotto casa?
Germana Carillo