Pestare la cacca di cane porta fortuna eccome! La leggenda che affonda le radici in antiche superstizioni contadine

Pestare la cacca di cane (ma anche di altri animali) non è un problema, anzi, porta fortuna. La credenza  ha radici antichissime.

Pestare la cacca di cane (ma anche di altri animali) non è un problema, anzi, porta fortuna. La credenza  ha radici antichissime e, pur essendo una superstizione, in un certo senso ci consola dall’idea di dover pulire le nostre suole per evitare di portare odori poco gradevoli in casa o in macchina.

Può capitare veramente a tutti e piuttosto di frequente, anche perché l’abitudine di raccogliere gli escrementi dei nostri amici pelosi è purtroppo poco diffusa e quindi è molto facile incontrare per strada le feci dei cani.

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Non è oggettivamente divertente pestarla e in realtà nemmeno molto salutare: gli escrementi dei nostri amici sono dannosi infatti non solo per la salute e per i malcapitati che ci si imbattono sopra o vengono a contatto con il terreno dove è stata abbandonata, ma anche per l’ambiente.

Ma un’antichissima leggenda sostiene che l’inconveniente porti fortuna. Esistono in realtà diverse teorie a riguardo, che persino la psicoanalisi ha preso in considerazione. Ma sicuramente al centro c’è un dato di fatto: le feci sono un concime naturale e nella tradizione contadina queste, pur se considerate un rifiuto, erano in un certo senso vita.

Come infatti riporta anche eChineseLearning.com, sito che fornisce lezioni di cinese online, esiste addirittura una parola cinese, 狗屎运 (gǒushǐyùn), che descrive qualcuno che ottiene una inaspettata sorpresa in giornate complessivamente brutte e che è composta da altre due parole, di cui una significa effettivamente “fortuna”, l’altra proprio “cacca di cane”.

Una storia singolare che riporta proprio alle radici antiche della credenza, nell’antica società cinese a quando non c’erano molti fertilizzanti chimici e i contadini dovevano usare le feci umane, ma non ce ne erano abbastanza. Quindi qualcuno iniziò ad usare quella di cane che, aumentando così incredibilmente di valore, fu addirittura venduta ad altri agricoltori.

Dunque chi era in grado di raccogliere più feci canine poteva diventare più ricco: da allora chi riusciva aveva gǒushǐ yùn ovvero “fortuna di cacca di cane”.

Arrivando ai giorni nostri in realtà le feci possono essere addirittura fonte di energia. Moltissimi tentativi sono stati fatto in tal senso e alcuni casi si è arrivato ad usarle anche come combustibile, trattando le feci come efficaci biomasse. E ancora oggi in India il rifiuto è usato anche come materia prima da costruzione.

Nulla però toglie al fatto che la cacca dei nostri amici a quattro zampe vada raccolta, e nemmeno al fastidio che potrebbe derivare dal pestarla, soprattutto se si è di fretta o magari con scarpe eleganti. Ma se capita non innervosiamoci troppo: pensiamo a quello che diceva il grande Eduardo De Filippo “Non è vero, ma ci credo”. E facciamoci una risata.

Fonte: eChineseLearning.com

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