Credeva che solo combinando difesa dell'ambiente e pratica spirituale, l'essere umano potesse trovare gli strumenti per trasformare radicalmente il proprio stile di vita e l'attuale modello culturale ed economico
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– Un apostolo della pace e della non violenza -, così lo definì Martin Luther King nominandolo per il Premio Nobel per la pace. Stiamo parlando del monaco buddhista di origine vietnamita Thich Nhat Hanh, uno dei primi che contribuì alla diffusione del Buddhismo in Occidente.
Nato in Vietnam nel 1926, entrò giovanissimo nel tempio di Tu Hieu e nel corso di tutta la sua vita si impegnò per rinnovare il Buddhismo vietnamita. Allo scoppio della guerra decise di affiancare la vita contemplativa con il concreto supporto alle vittime del conflitto, fondando il cosiddetto “Buddhismo Impegnato”.
Thich Nhat Hanh affermava che la meditazione non fosse una fuga dalla società, bensì un ritorno a se stessi per vedere cosa sta succedento. Il passo successivo è agire.
La meditazione non è una fuga dalla società, ma un ritorno a noi stessi per vedere cosa sta succedendo. Dopo aver visto, bisogna agire. Con la consapevolezza sappiamo cosa fare e cosa non fare per essere d’aiuto.
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Nel 1961 raggiunse gli Stati Uniti per insegnare all’Università e in quegli anni fondò, in Vietnam, la “School of Youth and Social Service”, un’organizzazione umanitaria basata sui principi della non violenza. Fondò successivamente anche l’Università Buddhista Van Hanh a Saigon, la casa editrice La Boi e un periodico dedicato all’attivisimo pacifista.
Si oppose fermamente alla guerra in Vietnam chiedendo ai leader occidentali di porre fine al conflitto, ma dopo la missione di pace che lo portò a conoscere Martin Luther King, i governi del Vietnam gli vietarono di tornare in patria.
Nel 1975 fondò la Comunità “Sweet Potato” poco lontano da Parigi. Nel 1982 si trasferì in una grande tenuta nel sud-ovest della Francia poi chiamata “Plum Village”, divenuto nel tempo il monastero buddhista più attivo e grande d’Europa. Fondò anche il movimento “Wake Up” per insegnare ai giovani le pratiche di vita consapevole.
Meritano assolutamente una citazione anche le sue opere di calligrafia dove il monaco riusciva a catturare l’essenza dei propri insegnamenti tramite brevi frasi o singole parole scritte a mano. Thich Nhat Hanh è morto il 22 gennaio 2022, all’età di 95 anni.
I preziosi insegnamenti di Thich Nhat Hanh
Scopriamo quali sono stati gli insegnamenti più preziosi del monaco vietnamita, prendendo spunto da alcune delle frasi che pronunciò nel corso della sua vita.
Consapevolezza
Thich Nhat Hanh riteneva che la consapevolezza fosse fondamentale per vivere in profondità la nostra vita e imparare ad agire in modo compassionevole. Sviluppò tutta una serie di pratiche per insegnarla in modo semplice e intuitivo, convinto che fosse un’energia da coltivare durante tutto il giorno, partendo dai piccoli gesti quotidiani.
La presenza mentale aiuta a vivere in profondità ogni momento della tua vita
Ecologia
Thich Nhat Hanh riteneva che non fosse possibile separare gli esseri umani dall’ambiente perché – l’ambiente è negli esseri umani e gli esseri umani sono parte dell’ambiente. – Credeva che per proteggere il Pianeta non ci fosse bisogno di nuova tecnologia ma di vera comunità, cooperazione e amore sincero per la Terra, essenziale quest’ultimo per raggiungere l’energia necessaria per salvare la nostra civilità.
Scrisse un libro dedicato alla Madre Terra intitolato “Lettera d’amore per la Madre Terra”, dove la descrive come una madre amorevole che ha dato vita a innumerevoli specie inclusa quella umana, offrendoci le condizioni ideali per prosperare. Una madre da cui l’essere umano si è separato a causa dello strapotere concesso alla mente.
È necessaria una rivoluzione e deve iniziare dentro di ognuno di noi. Dobbiamo svegliarci e innamorarci della Terra. La nostra felicità e sopravvivenza personale e collettiva dipendono da questo.
Pace
Un altro prezioso insegnamento del monaco vietnamita riguarda la pace, intesa non come semplice assenza di violenza, ma come capacità di coltivare dentro di sé la comprensione, la visione profonda, la compassione, il tutto combinato con l’azione. Secondo Thich Nhat Hanh per volere la pace nel mondo bisogna prima avere la pace dentro di sè.
Contribuiamo alla pace o alla guerra in base a come viviamo la nostra vita di tutti i giorni. La consapevolezza mi dice quando sono sulla strada che porta alla guerra ed è l’energia della consapevolezza che mi aiuta a cambiare direzione e a scegliere la pace.
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FONTI: Plum Village