“Se non possiamo cambiare il mondo, possiamo far sì che la nostra condotta umana possa navigare oltre l’egoismo, riservando un pezzo di felicità. Non è un’utopia inarrivabile, ma una cosa possibile”.
“Se non possiamo cambiare il mondo, possiamo far sì che la nostra condotta umana possa navigare oltre l’egoismo, riservando un pezzo di felicità. Non è un’utopia inarrivabile, ma una cosa possibile”. Jose ‘Pepe’ Mujica, presidente emerito dell’Uruguay torna in Italia per promuovere il libro “Una pecora nera arriva al potere” e incanta tutti con il suo discorso da “rivoluzionario tranquillo”.
“Non sprecate la vita nel consumismo, trovate il tempo di vivere per essere felici. Si è liberi quando si fa qualcosa che piace e che dà soddisfazione”, ha detto agli studenti che l’hanno incontrato a Roma nei giorni scorsi.
Ottantuno anni, personalità apprezzata in tutto il mondo anche per aver rinunciato all’epoca della presidenza, al 90% del suo stipendio continuando a vivere nella sua fattoria, da anni viene definito come il teorico della felicità che ha cambiato il paese uruguayano.
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Un lungo discorso sul capitalismo, sulla cultura e sulla libertà ma non “un’apologia della povertà o del vivere sotto una capanna, ma un monito al non essere così stupidi da trasformare il tempo della nostra vita in un inutile mercatino e a riservarci lo spazio per la disperata lotta per la felicità umana”.
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Per farlo, secondo l’ex presidente è fondamentale stabilire in che modo ci si vuole porre nei confronti del mondo, ovvero se piegarsi alle regole del materialismo oppure distaccarsene.
“Il capitalismo se da un lato ha creato progressi scientifici e tecnologici che hanno migliorato la vita umana, dall’altro è responsabile della frustrazione che genera suicidi, il cui numero supera quello delle vittime di guerra”, dice ancora.
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Bisogna quindi lottare individualmente per raggiungere una felicità diffusa, un sentimento che purtroppo non è il fine ultimo della società.
“È logico che un sistema generi una cultura a suo favore, sarebbe innaturale il contrario. E questa cultura di cui parlo è molto presente nella nostra società. E che cosa ci porta? Ci porta solitudine e infelicità”.
Pepe si rivolge poi ai giovani per lanciare in chiusura un ultima raccomandazione:
“La vita è un miracolo, essere vivi è un miracolo. E non possiamo vivere oppressi dal mercato che ci obbliga a comprare, ancora e ancora. Anche perché non paghiamo con i soldi, ma con il tempo della nostra vita”.
I prossimi appuntamenti di Mujica in Italia
Dopo Milano e Roma, i prossimi appuntamenti sono l’08 Novembre a Bologna e il 09 Novembre a Ferrara. Per maggiori informazioni seguite la pagina del libro cliccando qui
Dominella Trunfio