Era stato condannato ieri a 3 anni di reclusione ma oggi Patrick Zaki ha finalmente ottenuto la grazia dal Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi
Ottime notizie arrivano dall’Egitto dove Patrick Zaki, solo ieri condannato a 3 anni di reclusione, ha ottenuto oggi la grazia presidenziale.
A dare la notizia sono state le autorità egiziane e in un post su Facebook, Mohamad Abdelaziz, componente del Comitato per la grazia presidenziale egiziano ha scritto:
Il Presidente Abdel Fattah al-Sisi (…) usa i suoi poteri costituzionali ed emette un decreto presidenziale che concede la grazia a un gruppo di persone contro le quali sono state pronunciate sentenze giudiziarie, tra cui Patrick Zaki e Mohamed El-Baqer, in risposta all’appello del Consiglio dei segretari del Dialogo Nazionale e delle forze politiche.
Dopo l’annuncio della grazia c’è grande festa a Bologna dove Zaki si è recentemente laureato (ovviamente in video collegamento) ma è un giorno speciale anche per Amnesty International che fin dall’inizio ha lavorato duramente per arrivare a questo risultato.
Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia ha dichiarato:
Se ieri era un giorno catastrofico oggi è un giorno di felicità. È importante che Patrick torni a essere libero. Auspichiamo, se questo provvedimento non lo contempla, anche che sia abolito il divieto di viaggio. E questa piazza che si sta riempiendo al Pantheon, se un’ora fa era preoccupata, ora è una piazza felice.
Ricordiamo che solo ieri Zaki era stato condannato a tre anni di carcere per aver denunciato la discriminazione dei cristiani copti, accusato di aver diffuso notizie false. Era stato fermato in Egitto nel febbraio 2020 e da lì era iniziato un vero e proprio calvario per il giovane studente che ha compiuto 32 anni.
Oggi si conclude nel migliore dei modi una vicenda di cui si è parlato spesso con estrema preoccupazione negli ultimi anni.
Auguriamo uno splendido futuro a Patrick Zaki che in questi anni è diventato un simbolo della lotta per la libertà di espressione e la difesa dei diritti civili.
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Fonte: Ansa
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