Una coppia di fidanzati non riesce a trovare casa in affitto a Milano dopo più di un anno di ricerche. Sebbene le disponibilità economiche non manchino e vi sia l'appoggio di una associazione, il problema è la sindrome di Down di cui entrambi sono affetti
Si chiamano Paolo e Carlotta, sono due lavoratori italiani residenti a Milano e da oltre un anno sono alla ricerca di una casa in affitto in città. Tutti gli incontri degli annunci visionati non sono andati a buon fine e il motivo non è l’impossibilità di pagare l’affitto a fine mese, ma un altro che fa davvero rabbia.
Entrambi hanno la sindrome di Down, nessun male spaventoso, solamente una condizione genetica provocata dalla presenza in eccesso del cromosoma 21. Malgrado siamo nel XXI secolo gli stereotipi legati a questa sindrome sono duri da a morire. E la storia di Paolo e Carlotta lo dimostra.
Anche se seguiti dalla onlus Circolo Culturale giovanile di Porta Romana e con la presenza degli educatori garantita dall’associazione, tantissimi proprietari di stabili si sono tirati indietro. In molti non vogliono assumersi la responsabilità di averli come inquilini.
Non posso rischiare che si buttino dalla finestra, avrebbe detto loro una signora che affittava la sua casa al quarto piano.
Se da un lato siamo davanti a un caso di discriminazione, dall’altro il sistema italiano non semplifica le cose, ostacolando così l’inclusione. Intanto Paolo e Carlotta cercano ancora casa per coronare il loro sogno: la convivenza. Entrambi hanno un posto di lavoro sicuro, uno stipendio, sono autonomi e innamorati. Ma hanno la sindrome di Down e questo pregiudica tutto.
Fonte: Ansa
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