Il Pakistan ha introdotto nuove leggi che prevedono la castrazione chimica per gli stupratori, dopo le pèroteste scoppiate in tutto il Paese
Il Pakistan ha introdotto nuove leggi che prevedono la castrazione chimica per gli stupratori. Il primo ministro Imran Khan e il suo governo avevano approvato il provvedimento il mese scorso e ora il presidente Arif Alvi lo ha firmato. Si tratta di una norma che arriva in seguito alle forti proteste pubbliche contro la violenza sessuale nel paese.
La castrazione chimica comporta l’uso di farmaci per ridurre il testosterone ed è utilizzata per i pedofili in Paesi come l’Indonesia dal 2016 e la Polonia. Fa parte di una serie di misure che saranno introdotte in Pakistan per contrastare gli abusi sessuali, compresa la creazione di un registro nazionale dei criminali sessuali e la protezione delle identità delle vittime.
Segue il clamore e le proteste scoppiati in tutto il paese in seguito allo stupro di gruppo di una donna, davanti ai suoi figli, fuori dalla città di Lahore a settembre.
Due aggressori l’avevano tirato fuori dalla sua auto che si era fermata per mancanza di benzina di notte su un’autostrada deserta, nella provincia orientale del Punjab, e l’hanno violentata in gruppo, mentre i figli terrorizzati la guardavano. Entrambi gli uomini sono stati successivamente arrestati.
Aveva chiamato l’assistenza, ma è aggredita prima di poter essere soccorsa. Le proteste sono scoppiate dopo che le autorità avevano suggerito che la colpa fosse proprio della donna, che avrebbe dovuto viaggiare su una strada più trafficata e controllare la sua benzina prima di partire.
In Pakistan, dove gli stupri sono sempre più in aumento, ogni anno quasi 1.000 donne vengono uccise nei cosiddetti “delitti d’onore” per presunta violazione delle norme conservatrici sull’amore e il matrimonio.
Fonti: Anadolu Agency