I più puntuali sono gli statunitensi e gli australiani. In Finlandia si prediligono le riunioni in sauna. In Messico gli affari migliori si fanno a pranzo!
Indice
Paese che vai, usanze che trovi. Il noto proverbio vale anche per le abitudini in ambito aziendale, dal modo in cui ci si saluta alla puntualità.
In particolare i segnali non verbali, dai gesti alla postura, possono davvero fare la differenza nei diversi contesti lavorativi, trasmettendo fiducia, impegno, rispetto o esattamente il contrario. Conoscere come cambiano di paese in paese non è solo interessante, ma anche importante per fare buona impressione e avere successo in ambito aziendale.
Ma di fatto cosa cambia dall’Europa agli Stati Uniti, dall’Asia all’Africa? Lo rivela una mappa della piattaforma di apprendimento linguistico online Preply, che mette in luce i vari comportamenti, evidenziando similitudini e differenze.
Saluti
Iniziamo dai saluti: se i professionisti del Belgio si scambiano tre baci senza toccarsi le guance, in Sud Africa bisogna salutare personalmente uno a uno tutti i presenti. Negli Stati Uniti e in Canada niente baci, ma strette di mano decise e contatto visivo diretto. In Ghana i saluti partono da destra con la mano destra, mentre nelle Filippine si saluta prima la persona più anziana o di rango più alto.
Puntualità
Sul fronte puntualità, i meno rilassati sono gli australiani e gli statunitensi, dove “il tempo è denaro” ed essere puntuali è assolutamente obbligatorio. E noi italiani? A quanto pare arriviamo spesso in ritardo alle riunioni e gli spagnoli non sono da meno. Per loro le scadenze sono “flessibili”.
Orari e luoghi preferiti per le riunioni di lavoro
La mappa rivela anche gli orari preferiti per le riunioni lavorative: si va dal Messico, che sigla affari soprattutto a pranzo, alla Finlandia, che predilige come luogo d’incontro la sauna, dove creatività e apertura la fanno da padrona. Per quanto riguarda le cene di lavoro, in Corea del Sud stanno poco a trasformarsi in sessioni di karaoke all’insegna dell’informalità.
Gesti (poco) universali
Poi ci sono i gesti “universali” che tanto universali non sono. Qualche esempio? Pensiamo al pollice in su che alle nostre latitudini indica approvazione, ma in Iran è un insulto volgare. Mentre a Singapore battere il piede o scuotere le gambe indica distrazione o poca forza di volontà.
Regali e ospitalità
Le abitudini aziendali differiscono di paese in paese anche per quanto riguarda eventuali regali e il modo di dimostrarsi ospitali. Se in Turchia è buona norma non rifiutare ciò che viene offerto, inclusa una semplice tazza di tè, per non sembrare inaffidabili. In Cina i regali offerti alle riunioni di lavoro possono essere rifiutati dal destinatario anche due o tre volte di seguito prima di essere accettati.
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