Avete notato anche voi un ritardo di 6 minuti nei vostri orologi elettronici? Non siete i soli. È accaduto in tutta Europa, dove dal mese di gennaio si è sperimentato questo ritardo. E la colpa è di Serbia e Kosovo
Avete notato anche voi un ritardo di 6 minuti nei vostri orologi elettronici? Non siete i soli. È accaduto in tutta Europa, dove dal mese di gennaio si è sperimentato questo ritardo. E la colpa è di Serbia e Kosovo.
A rivelarlo è stato l’Entsoe, l’associazione che riunisce gli operatori di rete elettrica di 25 paesi europei, dalla Spagna alla Turchia, dalla Polonia ai Paesi Bassi, di cui fa parta anche l’Italia.
Un problema mai accaduto fino a ora e per il quale non esiste ancora una soluzione. A subirlo i dispositivi che dipendono direttamente dalla rete elettrica, come forni e radiosveglie, giusto per citarne alcuni.
Secondo quanto riferito dall’Entsoe, dalla metà di gennaio gli orologi digitali avrebbero subito una deviazione di frequenza del sistema dal valore medio di 50 Hertz, ossia della frequenza dell’elettricità europea.
Si tratta di un valore medio per cui se resta all’interno di un range di tolleranza, non accade nulla. Affinché il sistema funzioni correttamente, la frequenza non può scendere al di sotto di 47,6 e sopra 52,4 Hz. Ai valori estremi di 47.5 e 52.5 tutti i dispositivi si disconnettono automaticamente. La frequenza media del periodo da metà gennaio 2018 ad oggi è stata di circa 49.996 Hz.
Alla base c’è lo scontro tra Serbia e Kosovo. Quest’ultimo non ha generato l’elettricità necessaria. Dal canto suo, la Serbia, che avrebbe dovuto compensare eventuali ammanchi del paese, non ha rispettato l’obbligo previsto dalla legge. Un punto su cui i due paesi sono in conflitto da tempo.
“Le deviazioni di energia provengono dall’area di controllo denominata Serbia, Macedonia, Montenegro (blocco SMM) e in particolare da Kosovo e Serbia. Le deviazioni di potenza hanno portato a una leggera diminuzione della media elettrica della frequenza. Ciò non è mai avvenuto e deve cessare. L’energia mancante ammonta attualmente a 113 Gwh”.
Come risolvere il problema?
Nel nostro piccolo basta risistemare manualmente gli orologi:
“Gli orologi possono essere riportati alla normalità manualmente, con un secondo ripristino necessario una volta che il sistema di alimentazione dell’Europa continentale recupererà la sua frequenza normale. In alternativa, torneranno tutti alla normalità quando la deviazione sarà cessata e la frequenza tornerà regolare” spiega l’Entsoe.
Il primo passo è far interrompere la deviazione di frequenza. Il secondo passo è compensare la quantità mancante di energia. Resta infatti il dubbio su chi compenserà questa perdita.
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Francesca Mancuso