Alcuni eurodeputati hanno presentato oggi una risoluzione per abolire l’ora legale. Ma la Commissione europea l'ha bocciata.
Anche se fa male alla salute, la Commissione europea ha bocciato oggi la risoluzione con la quale si chiedeva l’abolizione dell’ora legale nei paesi membri. Cambiare due volte l’anno l’orologio interno delle persone può portare a problemi di salute e la comunità non può permettersi elevati costi in termini di cure e di assenze a lavoro. È per questo che alla Commissione europea era stata presentata oggi una risoluzione per abolire l’ora legale.
La risoluzione è stata sostenuta da alcuni deputati del Nord, Centro ed Est Europa e la firma, presentata lo scorso gennaio, è dell’onorevole Karima Delli, deputata francese del gruppo Ale e presidente della Commissione per i trasporti e il turismo.
Nella risoluzione i firmatari invitavano “la Commissione a interrompere l’attuale cambiamento semestrale dell’ora proponendo una modifica della direttiva 2000/84/CE”.
Alla base della risoluzione discussa oggi a Strasburgo, gli eurodeputati hanno chiesto in definitiva di “condurre una valutazione approfondita”.
Il motivo? Lo si legge nella stessa risoluzione: “considerando che numerosi studi scientifici, tra cui lo studio dei Servizi di ricerca del Parlamento europeo, dell’ottobre 2017, sulle disposizioni dell’UE relative all’ora legale a norma della direttiva 2000/84/CE, non sono riusciti a dimostrare alcun effetto positivo del cambiamento semestrale dell’ora e, al contrario, hanno segnalato l’esistenza di effetti negativi sulla salute umana, l’agricoltura e la sicurezza della circolazione stradale”.
Il cambio di orario due volte in un anno (marzo e ottobre), insomma, oltre che essere “scomodo” può provocare anche danni alla salute dei cittadini in termini di malesseri generali, stanchezza e irritabilità. Ma la Commissione non ne ha voluto sapere.
“Turbare due volte all’anno l’orologio interno degli individui porta danni alla salute”, ha spiegato la finlandese Heidi Hautala.
Non è dunque passata la richiesta di abolizione del cambiamento semestrale, ma si è deciso tuttavia di studiare la questione e “eventualmente proporre una modifica” della direttiva Ue del 2000, che regola l’alternanza tra ora legale e solare nell’Unione europea.
Perché si usa e quando è stata introdotta l’ora legale
L’ora legale è la convenzione di molti Paesi di mettere avanti di un’ora le lancette degli orologi durante il periodo primaverile ed estivo, per avere più la luce solare nel tardo pomeriggio. Il motivo principale per cui è stata introdotta è che permette di risparmiare energia: recuperando un’ora di luce solare ogni giorno, accendiamo infatti la luce elettrica un’ora più tardi.
Una teoria che risale al ‘700, quando l’americano Benjamin Franklin – inventore del parafulmine – si rese conto che adattando l’orario ai cambiamenti di luce durante l’estate si sarebbe risparmiato molto in termini di energia destinata all’illuminazione.
In Italia l’ora legale venne introdotta per la prima volta nel 1916. L’Unione Europea nel 2001 ha stabilito che in ciascun Stato membro il periodo dell’ora legale ha inizio alle ore 1.00 del mattino, ora universale, dell’ultima domenica di marzo e termina alle ore 1.00 del mattino, ora universale, dell’ultima domenica di ottobre.
E voi sareste d’accordo ad eliminarla del tutto?
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