Oltre 40 anni di ingiustizie: la Francia chiede perdono alle vittime della persecuzione omosessuale nel XX secolo

Il disegno di legge, adottato all’unanimità dall'Assemblea nazionale mercoledì 6 marzo, mira a riconoscere la responsabilità dello Stato francese nell’aver condannato migliaia persone per omosessualità tra il 1945 e il 1982, data della depenalizzazione in Francia dell’omosessualità

Dopo il Senato, l’Assemblea ha approvato all’unanimità in prima lettura un disegno di legge volto a riconoscere e a riparare i danni subiti dalle persone omosessuali a causa delle leggi discriminatorie che erano in vigore tra il 1942 e il 1982.

Era il 1982, infatti, quando una legge francese pose fine al divieto di rapporti omosessuali tra un adulto e un minore di età superiore ai quindici anni (misura adottata dal governo di Vichy nel 1942), mentre dal 1981 la Francia non classifica più l’omosessualità come malattia mentale (mentre l’Oms non l’ha rimossa dalla sua lista fino al maggio 1993).

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E fino all’82, in effetti, migliaia di persone sono state condannate per omosessualità in Francia e ora si punta a riabilitarle e a riconoscere le responsabilità dello Stato.

La discriminazione nel ‘900 e le scuse

La discriminazione degli omosessuali avvenuta tra il 1942 e il 1982 era sostanzialmente basata su due articoli del codice penale: il primo stabiliva una specifica età di consenso per i rapporti omosessuali e il secondo inaspriva le pene per atti osceni in luogo pubblico commessi da persone dello stesso sesso.

Nei giorni scorsi, l’Assemblea ha ristabilito il principio del risarcimento finanziario per le persone che in quegli anni sono state condannate per omosessualità e la creazione di una commissione incaricata di pronunciarsi sulle richieste di riparazione, che il Senato aveva rimosso. Il testo, inizialmente sostenuto dal senatore Hussein Bourgi, ha incontrato un ampio consenso, essendo stato approvato da 331 deputati su 331, anche se alcuni gruppi hanno espresso riserve sul principio del risarcimento finanziario.

Una “repressione totalmente ingiusta”

Nel suo discorso introduttivo, il ministro della Giustizia Éric Dupond-Moretti ha chiesto perdono alle persone vittime di discriminazione a causa della loro omosessualità:

È giunto il momento di (…) dire questa sera a nome della Repubblica francese: perdono, perdono al popolo, agli omosessuali di Francia che soffrono da 40 anni questa repressione totalmente ingiusta. La nostra Repubblica non è mai così bella come quando riconosce di aver smarrito i suoi principi fondanti, la libertà, l’uguaglianza, la fraternità.

Penso che la Francia sia capace di fare quello che ha fatto la Germania, quello che ha fatto il Regno Unito, quello che ha fatto l’Irlanda, quello che ha fatto la Spagna, quello che ha fatto il Canada, ha affermato il relatore del testo, il deputato del PS Hervé Saulignac, ritenendo che il riconoscimento non possa mancare risarcimento.

Il testo verrà ora inviato al Senato per l’esame in seconda lettura.

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