Nella data odierna si celebra la Giornata mondiale dei Diritti umani, una ricorrenza che ci ricorda quanti diritti fondamentali siano ancora negati tutt'oggi in ogni parte del mondo
Sono passati oltre 70 anni da quando il 10 dicembre del 1948 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, un documento solenne che garantisce i diritti inalienabili di ogni essere umano, senza distinzione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione,
Lo Statuto si compone di 30 articoli e costituisce il “fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”. Per rafforzare la Dichiarazione del 1948 e le strategie di tutela dei diritti umani a livello internazionale sono state adottati altri due trattati nel 1966: la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR) e la Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (ICESCR).
Sforzi congiunti al fine di garantire i diritti individuali di ciascun essere umano universalmente che, però, tutt’oggi sono ancora troppo distanti dagli obiettivi prefissati anni e anni fa. Le violazioni sono davvero troppe. Dallo sfruttamento dei lavoratori nel settore della moda usa e getta del fast-fashion al caporalato, dalle proteste in Iran e le guerre fino ai mondiali in Qatar.
Tutte esempi in cui “il rispetto e l’osservanza universale dei diritti umani e delle libertà fondamentali” non trovano attuazione. Rimangono solo uno degli urgenti impegni da perseguire.
Nel nostro Paese ci sono ancora troppe lacune nei meccanismi di tutela dei diritti umani. Di recente l’Italia è stata condannata dall’Unione europea perché non ha fornito adeguata protezione a una mamma, consentendo che i suoi figli incontrassero il padre violento. (Leggi anche:Sentenza storica Ue, Italia condannata perché ha violato i diritti umani costringendo una donna a far vedere i figli al padre violento)
Secondo il rapporto annuale 2021-2022 di Amnesty International le violazioni dei diritti umani accertate in Italia riguarderebbero:
- datori di lavoro che hanno messo a tacere gli operatori sanitari e assistenziali che avevano sollevato preoccupazioni sulle condizioni di lavoro nelle strutture per anziani durante la pandemia da Covid-19
- contatto effettivo con il mondo esterno negato alle persone anziane nelle case di riposo
- violenza contro le donne
- ostacoli all’accesso all’aborto non affrontati
- protezione contro i crimini d’odio alle persone aggredite a causa del genere, dell’identità di genere o dell’orientamento sessuale non estesa dal parlamento
- sfruttamento e abusi di migranti con status irregolare
- cooperazione con la Libia in materia di migrazione
- azioni di solidarietà verso rifugiati e migranti alle frontiere criminalizzate dalle autorità
- tortura e altri maltrattamenti
Tantissima la strada da percorrere, ancora di più gli impedimenti che ostacolano il cammino.
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Fonte: ONU
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