Un “esercito” di 100 nonni educatori torna tra i banchi di scuola a Genova creando un ponte tra il passato e il presente per insegnare ai più piccoli le antiche tradizioni e i giochi di un tempo
Il Comune di Genova ha lanciato un progetto innovativo, riportando in classe oltre cento nonni educatori per condividere con i bambini le esperienze della loro gioventù. L’iniziativa, denominata “I nonni e i bambini della scuola dell’infanzia: gli antichi mestieri e i giochi del passato”, promuove la connessione intergenerazionale e la conservazione delle tradizioni locali.
Iniziato nel quartiere di Quezzi, in Valbisagno, il progetto coinvolgerà presto tutti i quartieri della città. Ogni nonno educatore avrà il compito di trasmettere ai bambini le tradizioni, i giochi e gli antichi mestieri, creando un ponte tra il passato e il presente. Gli incontri si concentreranno su argomenti come i giochi di una volta, il modo di andare a scuola, le abitudini alimentari del passato e gli antichi mestieri ormai in via di estinzione.
Si punta a preservare il patrimonio culturale dei nonni
La partecipazione entusiasta di oltre cento anziani dimostra l’interesse e la volontà di condividere le ricchezze della propria esperienza con le giovani generazioni. I nonni educatori avranno l’opportunità di raccontare storie della loro infanzia, di spiegare come si svolgevano le attività quotidiane e di introdurre i bambini al mondo affascinante degli antichi giochi e mestieri.
Secondo Marta Brusoni, assessora comunale alle Politiche dell’istruzione, il progetto mira a preservare il patrimonio culturale tramandato dai nostri antenati. Le storie degli adulti diventano gemme preziose per le nuove generazioni, contribuendo a radicare usi e costumi nel tessuto culturale della comunità. La connessione tra il mondo degli anziani e quello dell’infanzia si presenta come un’opportunità unica per coltivare la memoria collettiva e preservare le radici storiche e culturali.
Il progetto ha ottenuto il plauso del Garante comunale dei Diritti degli Anziani, Paolo Tanganelli, che ha sottolineato l’importanza della memoria del passato nel contesto dell’identità di un popolo. Raccontare ai bambini come si viveva e giocava in passato, insieme ai mestieri ormai dimenticati, contribuisce alla formazione di una consapevolezza storica fin dalla giovane età. In futuro l’idea di aprire un Museo degli Antichi Giocattoli potrebbe ulteriormente arricchire questa preziosa iniziativa.
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Fonte: Comune di Genova
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