Da Turchia e Siria arrivano immagini potenti e strazianti allo stesso tempo. Noi ne abbiamo scelte alcune che celebrino il momento esatto in cui si comprende che una vita, anche una sola, è stata recuperata
Nella riunione di redazione oggi eravamo tutti in silenzio, le grida dei turchi e dei siriani a parlare per noi. “Sono arrivate queste”, mi fa la direttrice, mentre inorridite facciamo clic sullo schermo. “Terribile”, dico io, quando una a una spuntano mani e gambe e pupazzi e roba appesa a decifrare anni di vita vissuta.
Qualche sorrisino qui e lì, nei momenti esatti in cui quella vita pare non si sia spezzata. Una, due, tre, su migliaia. Ma sempre vita è.
E così, a raccontare dolori – ancora una volta, con il dramma Ucraina sullo sfondo – oggi ci riesce assai complicato. Sarà che in quella parte di mondo lì abbiamo il cuore già infranto da una guerra assurda. Sarà che dei bambini siriani abbiamo parlato già 10, 100, 1000 volte, a rimarcare quei quasi 12 anni di un conflitto sanguinoso e interminabile. Sarà. Sarà che il cielo a volte pare proprio avverso e che quando chiedi basta quel basta non arriva mai. Quasi una ripicca.
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Quelle immagini allora sono lì, sulle pagine di tutto il mondo. Si chiede pietà, giusto il tempo del primo sensazionalismo diremo noi, poi ci scommettiamo la testa che si spegneranno nuovamente tutti i riflettori.
Ne abbiamo scelto qualcuna, solo qualcuna che celebri la vita. O in qualche modo prova a farlo. Intanto, ha fatto il giro del mondo la foto di un papà, Mesut Hancer, che tiene la mano di sua figlia 15enne Irmakleyla, schiacciata a morte dalla sua casa crollata in Turchia. C’è anche chi su questa immagine ha speculato, diffondendo una di 7 anni fa in cui padre e figlia sono ripresi felici e spensierati.
Ma ci sono foto altrettanto potenti che ridanno speranza.
E poi c’è lei, il piccolo miracolo: a Jandairis, i soccorritori hanno ritrovato una neonata ancora viva tra le macerie di un edificio. Era ancora legata al cordone ombelicale alla madre, deceduta poco dopo averla partorita. La piccola è l’unica sopravvissuta della sua famiglia:
Afternoon Update: Australians missing after earthquake; church might drop ‘he’ for God; and polluting hybrids https://t.co/7M5HQBgQEz
— The Guardian (@guardian) February 8, 2023
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