Non solo il Pianeta, è in pericolo anche la stampa che se ne occupa, il rapporto UNESCO sulle minacce ai giornalisti ambientali è inquietante

Un nuovo rapporto pubblicato dall’UNESCO in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa del 3 maggio scorso mette in guardia sull’aumento della violenza e delle intimidazioni contro i giornalisti che si occupano di ambiente e di crisi climatica

Negli ultimi 3 lustri sono stati quasi 750 i giornalisti o mezzi di informazione che si occupavano di questioni ambientali attaccati, ragione per cui la disinformazione online è anche aumentata drammaticamente.

A snocciolare dati davvero preoccupanti è l’UNESCO che nel rapporto Press and Planet in Danger  rivela che il 70% dei giornalisti ambientale è preso di mira con omicidi, violenza fisica, detenzione e arresto, molestie online o attacchi legali. Tra il 2019 e il 2023 si sono verificati più di 300 attacchi, con un aumento del 42% rispetto al quinquennio precedente (2014-2018).

Leggi anche: Solidarietà ai colleghi giornalisti, fermati e perquisiti mentre documentavano una protesta di “Ultima Generazione”

E il problema è globale, con attacchi che si verificano in 89 Paesi e in tutte le regioni del mondo (e i responsabili di almeno la metà degli episodi menzionati sono funzionari delle autorità pubbliche). Numeri che allarmano e che fanno seriamente pensare a una libertà di stampa fortemente a rischio.

Il report

giornalisti ambientali

@UNESCO

Aumento degli attacchi fisici

L’UNESCO’s Observatory of Killed Journalists, l’Osservatorio dei giornalisti uccisi dell’UNESCO, registra l‘uccisione di almeno 44 giornalisti che indagavano su questioni ambientali negli ultimi 15 anni, di cui solo 5 hanno portato a condanne: un tasso di impunità scioccante di quasi il 90%.

Ma prevalenti sono anche altre forme di attacco fisico, con 353 incidenti e gli attacchi sono più che raddoppiati negli ultimi anni, passando da 85 nel periodo 2014-2018 a 183 tra il 2019-2023.

In una consultazione di oltre 900 giornalisti ambientali provenienti da 129 paesi condotta dall’UNESCO nel marzo 2024, il 70% ha riferito di aver subito attacchi, minacce o pressioni legate ai propri articoli. Tra questi, due su cinque hanno subito successivamente violenza fisica.

I dati mostrano, inoltre, che le giornaliste donne riferiscono di essere più esposte degli uomini alle molestie online, facendo eco alla tendenza identificata nel precedente rapporto dell’UNESCO The Chilling: tendenze globali nella violenza online contro le giornaliste donne.

attacchi giornalisti

@UNESCO

Oltre alle aggressioni fisiche, un terzo dei giornalisti intervistati ha affermato di essere stato censurato e quasi la metà (45%) ha affermato di essersi autocensurato quando coprivano l’ambiente, per paura di essere aggrediti, di vedere scoperte le proprie fonti o a causa di un’aggressione. consapevolezza che le loro storie erano in conflitto con gli interessi delle parti interessate.

GreenMe rimane stampa libera

Libera dai finanziamenti, dalle influenze delle aziende dei combustibili fossili e da qualsiasi intimidazione. Anche per questo motivo abbiamo risposto all’appello di Greenpeace insieme ad altre testate e per far parte della coalizione “Stampa libera per il clima” e portare avanti la bandiera di una corretta informazione sul clima contro il greenwashing senza paura di ritorsioni.

Nato 14 anni fa con l’obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico verso le tematiche ambientali, oggi GreenMe è affermato punto di riferimento per raccontare il mondo green, in modo pratico e innovativo. E continueremo ad esserlo.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook