No ai botti di Capodanno, ecco dove iniziano a piovere ordinanze (ma servono norme più restrittive)

Il Capodanno si avvicina e così la mezzanotte più assordante di sempre in cui i fuochi di artificio e i botti faranno una vera strage, come purtroppo avviene ogni anno. Servono ordinanze più severe e non dell'ultimo minuto per tutelare gli animali, la popolazione e l'ambiente

Se Natale è dietro l’angolo lo sono anche San Silvestro e la vigilia del Capodanno con i suoi festeggiamenti e i suoi botti. Come sempre, con l’avvicinarsi degli ultimi giorni dell’anno, si assiste alla corsa agli acquisti di fuochi di artificio e botti di ogni tipo.

E allo scoccare della mezzanotte quegli stessi fuochi e e quegli stessi botti saranno la causa di una strage non solo tra i cittadini, ma specialmente tra gli animali domestici e abbandonati. Morire di terrore, e non solo, si può? Sì, ed è inaccettabile.

Non sappiamo quanti animali perdano la vita durante quella notte. Cosa che avviene invece nelle strutture ospedaliere, che, come da prassi, registrano nella notte di Capodanno sempre più ingressi di feriti per i fuochi di artificio.

Per questo sono necessari divieti più rigidi in tutto il territorio italiano per proteggere gli animali, le persone e l’ambiente. L’ENPA, l’Ente Nazionale Protezione Animali, si è infatti rivolta al presidente dell’ANCI, Associazione dei Comuni italiani, Antonio Decaro affinché vengano emanate per tempo ordinanze più restrittive.

Servono poi più controlli per far sì che le ordinanze non rimangano solo parole e intenti. Esistono ormai tantissime alternative valide ai fuochi d’artificio, più rispettose nei confronti di tutti gli animali, quali fontane luminose e droni adornati da led multicolori che, manovrati da terra con appositi software, compiono elaborate evoluzioni e formano figure colorate.

Scoppiare i botti è una pratica anacronistica che negli ultimi anni ha visto per fortuna una sensibilità crescente da parte di quei bravi sindaci che hanno emanato ordinanze di divieto. Ma non c’è ordinanza che possa rivelarsi davvero efficace in mancanza della consapevolezza e della responsabilità delle persone, ha dichiarato Carla Rocchi, presidente nazionale dell’ENPA.

Il Primo cittadino di Treviso Mario Conte ha comunicato il 13 dicembre l’intenzione di firmare nuovamente l’ordinanza anti-botti dal 30 dicembre al 6 gennaio sul proprio territorio.

Qualche giorno prima anche il Comune toscano di Cecina ha stabilito il divieto, a far data dal 10/12/2022 fino al 9/01/2023, di accensione e lancio degli articoli pirotecnici con effetto di scoppio a miccia o sfregamento (fuochi d’artificio, petardi, razzi e mortaretti). Lo stesso il Comune di Agrigento.

I botti di Capodanno sono estremamente pericolosi per tantissimi motivi. Disorientano gli animali selvatici, possono ferirli e ustionarli, spaventano a morte i nostri cani, i nostri gatti e gli altri che sfortunatamente non hanno una dimora. Anche i bambini sono molto spesso terrorizzati dai rumori assordanti. Non per ultimo le conseguenze sull’ambiente.

Nelle primissime ore del 2022 i fuochi d’artificio e i botti di Capodanno hanno fatto registrare picchi elevati di polveri sottili e diossina. Sarà pure il momento che tutti i Comuni li vietino e prendano in considerazione altre forme di divertimento?

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Fonte: ENPA/Facebook

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