L'uomo che, da bambino, è apparso sulla copertina dell'album "Nevermind" dei Nirvana ha citato in giudizio gli ex membri della band.
L’uomo che, da bambino, è apparso sulla copertina dell’album “Nevermind” dei Nirvana ha citato in giudizio gli ex membri della band di di Seattle, la vedova di Kurt Cobain e molti altri per la famosa fotografia del bebè nudo in acqua
Sfiora la pedopornografia e oltrepassa i confini del lecito. E in più quella banconota galleggiante ne farebbe un un “sex worker“, “lavoratore del sesso”: è la genialata – consentitecelo – di Spencer Elden, il bambino della più che iconica copertina di Nevermind dei Nirvana, anno 1991.
Lui, Spencer Elden, a 30 anni dall’uscita di uno degli album più comprati nella storia del rock (vendute più di 30 milioni di copie), ha deciso di far causa alla band, sostenendo di essere stato “sfruttato sessualmente” dalla foto di nudo, che tra l’altro è diventata una delle immagini più durature della musica.
Lo scatto, chi è che non lo conosce?, mostra il signor Elden da bebè, mentre nuota verso una banconota da un dollaro attaccata a un amo. Una scena che Spencer nemmeno ricorda, ma che non è gli più piaciuta (avrà piuttosto fiutato odor di quattrini?).
Realizzato nel ’91 da Kirk Weddle, per quel “ritratto” i genitori del piccolo Spencer ricevettero 200 dollari (il padre era un amico di Weddle). L’immagine dell’esca e la banconota da un dollaro venne poi aggiunta dai grafici a copertina ultimata. Anche il secondo fotografo, Chapple, avrebbe pagato Elden 200 dollari per fare la nuova foto nel 2016 in occasione dei 25 anni.
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La causa
Pornografia infantile: è questo il motivo che avrebbe spinto Elden ad accusare i Nirvana, colpevoli di non aver coperto i genitali con un adesivo, come sarebbe stato promesso. Inoltre, la presenza di una banconota dell’immagine trasformerebbe il bambino in un “sex worker” e, stando a quanto riportato da TMZ, i genitori di Spencer Elden non avrebbero nemmeno firmato una liberatoria.
Un’accusa presentata formalmente il 24 agosto dal legale di Elden, Robert Y.Lewis, cui segue anche la richiesta di risarcimento pari a 150mila dollari.
Il danno permanente di cui ha sofferto include, ma non si limita ad esso, stress emotivo estremo e permanente con manifestazioni fisiche, interferenze con il normale sviluppo educativo, problemi medici e psicologici e altre perdite che saranno descritte e provate al processo, si legge sulla BBC.
Intanto, i rappresentanti dei Nirvana e delle loro etichette discografiche non hanno ancora reso alcuna dichiarazione ufficiale.
La causa nomina i membri sopravvissuti della band, Dave Grohl e Krist Novoselic, insieme all’eredità del frontman morto Kurt Cobain, alle società di produzione e al fotografo Kirk Weddle. Mossa inaspettata: per i 25 anni del disco Spencer si era infatti prestato a una rievocazione della copertina, facendosi fotografare da John Chapple nella stessa posa con indosso un costume da bagno.
Una bella mossa, ci verrebbe da dire. Forse il signor Elden e i suoi avvocati fanno un po’ di confusione a riconoscere il vero sfruttamento sessuale minorile.
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