Nikola Tesla: storia, invenzioni e frasi celebri del genio dimenticato

Chi era Nikola Tesla, scienziato dimenticato, troppe volte incompreso (spesso anche truffato) che rivoluzionò il modo di pensare l'energia elettrica. E perché il suo genio non fu capito?

Chi era Nikola Tesla, genio troppe volte incompreso (spesso anche truffato) che rivoluzionò il modo di pensare l’energia elettrica.

Scienziato dimenticato, Nikola Tesla, di origini serbo-croate, dedicò la sua vita all’energia elettrica. Al suo nome sarebbero collegati più di 200 brevetti. Naturalizzato statunitense, tra fine Ottocento e inizio Novecento, sperimentò soprattutto nel campo dell’elettromagnetismo. Ma chi era davvero Nikola Tesla? E perché il suo genio non fu capito?

Quello che si deve oggi a Tesla è il fatto di aver saputo ricavare energia sfruttando le correnti elettriche fornite dalla Terra. D’altronde, quello che per lui contava non era tanto il successo finanziario, quanto raggiungere l’ideale di un mondo in cui tutti gli uomini avrebbero ricevuto energia gratuita e illimitata.

Il suo lavoro teorico gettò le basi del moderno sistema elettrico a corrente alternata e si dice abbia avuto capacità mentali quasi sovrumane, come quella di progettare complesse macchine elettriche soltanto nella sua mente, senza l’ausilio di appunti. Attorno a sé si è effettivamente creata un’aura di leggenda, tanto che ci sarebbe anche chi afferma che avesse inventato un metodo per distribuire corrente senza fili per comunicare con gli alieni o che avesse costruito una macchina del tempo. Quel che è vero è che Tesla ha acquisito soltanto nel tempo i meriti che gli spettavano e che – curiosità – il suo personaggio è diventato protagonista di romanzi, film e fumetti.

Nikola Tesla la storia

Nikola tesla

Nikola Tesla nacque il 10 luglio del 1856 da genitori serbi nel villaggio croato di Smiljan. Il suo interesse verso l’elettricità sarebbe stato alimentato dalla madre, Djuka Mandic, che avrebbe inventato piccoli elettrodomestici nel suo tempo libero. Il padre di Tesla, invece, Milutin Tesla, era un sacerdote ortodosso serbo e uno scrittore e spinse piuttosto suo figlio di aderire al sacerdozio.

Ma gli interessi di Nikola erano radicati sin da piccolo nelle scienze. Dopo aver frequentato le scuole a Karlovac, studiò ingegneria elettrica all’Università tecnica di Graz (Austria) e si interessò agli impieghi della corrente alternata. Non raggiunse mai la laurea, ma per un’estate seguì i corsi dell’Università di Praga di fisica e matematica avanzata. Si dedicò alla lettura di molti lavori, imparando a memoria interi libri grazie alla sua sorprendente memoria.

Nei primi anni di vita, fu spesso soggetto a eventi strani: agli occhi gli apparivano come dei lampi luminosi accecanti, spesso accompagnati da allucinazioni. Raccontava che attorno a sé l’aria si riempiva di “lingue di fuoco animate” e che di solito queste visioni portavano anche a immagini interiori. Pare, infatti, che Tesla osservava soltanto col potere della mente ambienti e oggetti molto chiaramente, tanto da non riuscire a distinguere la realtà dall’immaginazione.

Già a 17 anni iniziò a occuparsi di nuove invenzioni e, spiegava, non aveva bisogno di modelli, disegni o esperimenti perché già nella sua mente costruiva le sue apparecchiature e le azionava e correggeva anche gli errori.

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Nikola Tesla, l’elettricità e la corrente alternata

corrente alternata

Nel 1875, Nikola ebbe una borsa di studio al Politecnico di Graz, in Stiria. Fu in questa città che si dedicò anima e corpo allo studio dell’elettricità. Se fino ad allora si era pensato che la corrente elettrica altro non fosse che qualcosa di misterioso che scorreva attraverso dei fili grazie a una mano fantasma, Tesla applicò (o tentò di applicare) un nuovo sistema: la corrente alternata. Nel caso di un generatore di corrente alternata, un magnete ruoterebbe al centro e produrrebbe corrente nelle bobine che si trovano all’esterno, così la corrente elettrica si formerebbe nella parte esterna, statica, del generatore (un generatore di corrente continua, invece, produce corrente grazie a un magnete permanente e a una bobina che ruota nell’apparecchiatura stessa).

Ma ci vollero anni prima che Tesla arrivasse a una nuova più definitiva intuizione. Agli inizi degli anni ‘80 dell’800, mentre era impiegato in una compagnia telefonica di Budapest, pensò a un motore innovativo in cui le bobine esterne, attraversate dal flusso di corrente alternata, generavano un campo magnetico rotante. Proprio in questo modo si generavano le forze che mettevano in moto il rotore interno.

In buona sostanza, la corrente alternata scorre nelle bobine ed è così in grado di creare dei campi magnetici le cui forze e i cui versi cambiano continuamente. Questi campi inducono nel rotore una corrente elettrica che genera un altro campo magnetico che interagisce con i primi. Si creano così delle energie che mettono in moto il rotore. Il vantaggio? Secondo Nikola Tesla, grazie alle sue proprietà fisiche, la corrente alternata poteva essere trasportata via cavo per centinaia di chilometri, con perdite pressoché pari a zero. Cosa che non poteva accadere con la corrente continua.

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Nikola Tesla negli Stati Uniti, lo scontro con Edison

Nel 1884 Tesla salpò alla volta degli Stati Uniti, che si trasformarono presto in terreno di scontro con Edison, che era allora e in quel contesto una spiccata figura di potere che si concentrava per lo più sul marketing e sul successo finanziario. Thomas Alva Edison aveva infatti già costruito la prima centrale elettrica pubblica del mondo al centro di Manhattan, a New York. Ma la corrente prodotta poteva illuminare solo i lampioni elettrici nel raggio di un centinaio di metri e quando Tesla gli espose le caratteristiche della sua idea elettrico, Edison – convinto solo dell’utilità della corrente continua – non volle proprio ascoltarlo.

Le cose poi si ribaltarono completamente quando Edison promise a Tesla un premio di 50mila dollari se fosse riuscito a migliorare le prestazioni delle dinamo a corrente continua. Tesla, dopo un anno, ci riuscì (l’efficienza delle dinamo era aumentata in modo sostanziale), ma quel premio non arrivò mai.

Nikola Tesla allora si licenziò e quasi subito ricevette finanziamenti per la Tesla Electric Light Company, ma si ritrovò a costruire illuminazioni per strade e fabbriche, si dedicò allo sviluppo di una lampada ad arco e depositò molti brevetti. Ancora più tardi, al termine i suoi incarichi, fu estromesso dall’azienda e frodato su tutti i compensi che gli spettavano.

Nikola Tesla la svolta

tesla elettricità

La svolta arrivò. Nikola dovette attendere il 1887 quando Alfred K. Brown, direttore della Western Union Telegraph Company (un’associazione di compagnie telegrafiche), mostrò interesse per quella invenzione della corrente alternata. Brown, infatti, intuì finalmente che proprio la corrente alternata poteva essere trasmessa su grandi distanze senza subire perdite. Fu così che proprio a Manhattan i due diedero vita a un laboratorio nel quale Tesla ebbe modo di sveltire la trasposizione pratica del suo sistema in corrente alternata.

In questo modo, Tesla catturò l’attenzione anche dell’ingegnere americano e uomo d’affari George Westinghouse che acquistò i suoi brevetti, stabilendo un buon pagamento dei diritti di licenza. Cominciò così una battaglia sull’elettricità ed Edison era pronto a giocare sporco. Se il nuovo sistema di centrali messo su da Westinghouse fuori dalle città godeva di ridotte perdite di energia e di cavi di rame erano meno spessi di quelli richiesti dalla corrente continua e quindi i costi per le linee elettriche erano decisamente minori, Edison volle gettare solo fango e cominciò a chiedere informazioni sugli incidenti che coinvolgevano la corrente alternata, a scrivere divulgazioni diffamanti e a fece pressione sui politici.

Il suo obiettivo era solo e soltanto screditare la corrente alternata, tanto da inventare la sedia elettrica proprio per dimostrare che la corrente alternata era mortale. “È questa l’invenzione che le nostre amate donne dovrebbero usare per cucinare?”, diceva Edison, ma non ebbe grossi risultati. Ci volle poco perché Westinghouse costruisse nel frattempo più di 30 centrali elettriche e rifornisse 130 città negli States con la corrente alternata di Tesla (per il bando del 1893 per l’illuminazione dell’Expo di Chicago, Westinghouse offrì quasi un milione di dollari in meno rispetto a Edison).

Quasi alla fine del 1800 in tutto il mondo vennero installate nelle città quasi solamente centrali a corrente alternata. Nikola Tesla avrebbe dovuto fruttare svariati milioni di dollari, eppure gli investitori spinsero Westinghouse a modificare il contratto. Risultato? Tesla, barattò la percentuale per i brevetti con un importo forfettario e perse così ogni diritto sugli onorari passati e futuri.

“Mi chiamarono pazzo nel 1896 quando annunciai la scoperta di raggi cosmici. Ripetutamente si presero gioco di me quando avevo scoperto qualcosa di nuovo e poi, anni dopo, videro che avevo ragione”

Nikola Tesla gli ultimi anni

Nel 1898 creò il primo radiocomando a distanza e successivamente da un laboratorio vicino a Colorado Springs inviò onde radio a una distanza superiore ai 1.000 chilometri. Con queste bobine venivano prodotte correnti alternate a voltaggio elevato, che Tesla voleva utilizzare per la telegrafia senza fili a grande distanza, ma non ci riuscì mai.

Nel 1917, dopo il vano tentativo una futuristica torre-antenna a Long Island che inviasse negli strati superiori dell’atmosfera onde altamente energetiche, rifiutò di ricevere l’importante Medaglia Edison. Ma Bernard Arthur Behrend, presidente della giuria, gli suggerì di accettarla: “Se privassimo il mondo industriale di tutto ciò che è nato dal lavoro di Tesla le nostre ruote smetterebbero di girare, le vetture elettriche e i treni si fermerebbero, le città sarebbero buie e le fabbriche morte e inutili. Il suo lavoro ha una tale portata da essere diventato il fondamento stesso della nostra industria”.

Nikola Tesla morì il 7 gennaio del 1943, a 86 anni, solo e povero in una camera d’albergo di New York.

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Nikola Tesla frasi celebri

“La scienza non è nient’altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell’umanità”

“Lasciamo che il futuro dica la verità e giudichiamo ciascuno secondo le proprie opere e obiettivi”

“I nostri successi e i nostri fallimenti sono tra loro inscindibili, proprio come la materia e l’energia. Se vengono separati, l’uomo muore”

“La teoria della relatività è come un mendicante vestito color porpora che la gente ignorante scambia per un re”

“Il progressivo sviluppo dell’uomo dipende dalle invenzioni. Esse sono il risultato più importante delle facoltà creative del cervello umano. Lo scopo ultimo di queste facoltà è il dominio completo della mente sul mondo materiale, il conseguimento della possibilità di incanalare le forze della natura così da soddisfare le esigenze umane”

“L’uomo potrebbe portare in collisione i pianeti, potrebbe creare i soli e le stelle, il suo calore e luce, potrebbe originare la vita in tutte le sue forme infinite. Generare, a suo piacimento, la nascita e la morte della materia sarebbe il più grande atto dell’uomo che gli darebbe il dominio della creazione fisica, rendendo possibile la realizzazione del suo fine ultimo”

“Le lotte fra individui, come fra governi e nazioni, derivano invariabilmente da incomprensioni, intese nel senso più ampio del termine. Le incomprensioni sono sempre causate dall’incapacità di comprendere il punto di vista altrui.”

“La guerra non potrà essere evitata fino a quando non sarà rimossa la causa fisica del suo continuo ripetersi, rappresentata in ultima analisi dalla sconfinata estensione del pianeta su cui viviamo.”

“L’uomo potrebbe modificare la massa di questo pianeta, controllare le stagioni, modificare la sua distanza dal sole, guidarlo sul suo viaggio eterno lungo ogni percorso che decida di scegliere, attraverso la profondità dell’universo”

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“Quando parlai di guerra futura, intendevo dire che si potranno utilizzare onde elettriche dirette senza l’uso di aerei o gli altri attrezzi di distruzione. Questo vuol dire, come ho già puntualizzato, che sarebbe ideale non solo utilizzare energia nei conflitti senza alcun sforzo per la manutenzione della sua potenzialità, ma sarebbe fondamentale farlo in tempi di pace. Questo non è un sogno. Anche adesso, potrebbero essere costruiti impianti di produzione di energia senza fili in ogni parte del mondo, senza sottoporre la popolazione ad alcun pericolo”

Germana Carillo

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