Il giudice respinge il ricorso delle società e incoraggia il dossier della Commissione Europea contro l'accordo fiscale che ha consentito la detrazione delle royalties
Il giudice respinge il ricorso delle società e incoraggia il dossier della Commissione Europea contro l’accordo fiscale che ha consentito la detrazione delle royalties
Il Tribunale dell’Unione Europea ha deciso di sostenere l’indagine che le autorità comunitarie hanno intrapreso contro gli accordi fiscali che i Paesi Bassi hanno offerto a Nike e Converse.
Il tribunale lussemburghese rigetta il ricorso presentato dalle società americane di abbigliamento sportivo e rimarca:
“La decisione [della Commissione Europea] contiene una motivazione chiara ed inequivocabile, per cui le ricorrenti non possono addebitarle di motivare in modo incompleto il carattere individuale dei provvedimenti controversi. La Commissione non ha violato il proprio obbligo per non aver motivato l’esistenza o meno di un regime di aiuti nel caso di specie”.
Il caso risale al 2019, quando l’Esecutivo comunitario ha aperto un’indagine sui precedenti accordi fiscali (tax ruling) concordati tra i Paesi Bassi e Nike European Operations Netherlands nel 2006, 2010 e 2015, e Converse Netherlands nel 2010 e 2015. Entrambe le società sono in realtà le sussidiarie olandesi di Nike Europe Holding, anch’essa con sede nei Paesi Bassi e la cui missione è gestire le vendite dei marchi sportivi americani in Europa, al fine di ridurre al minimo il pagamento delle tasse.
“Queste royalty sono fiscalmente deducibili dal reddito tassato nei Paesi Bassi da Nike e Converse”, spiega la Corte in una nota.
Secondo la Commissione, l’importo delle royalty dovute da Nike e Converse non corrisponde all’importo che sarebbe stato negoziato a condizioni di mercato per una transazione comparabile tra società indipendenti. Per questo motivo, nel ha deciso di avviare un procedimento di indagine formale, per determinare la possibile esistenza di aiuti di Stato illegali.
Ma Nike e Converse avevano (ovviamente) chiesto al Tribunale dell’UE di annullare la decisione di Bruxelles.Ora, però, nella sua sentenza, il Tribunale respinge integralmente tutte le motivazioni dell’impugnazione.
Speriamo che sia l’inizio di una vittoria nella battaglia contro i vantaggi fiscali concessi alle multinazionali.
Fonti: Commissione Europea/ Corte di giustizia dell’Unione europea
Leggi anche:
Amazon tax: così Seattle leva alle multinazionali per dare ai poveri e ai senzatetto