La Nigeria vieta i riti vudu: una speranza per le vittime della tratta

Si apre un barlume di speranza per le ragazze nigeriane vittime della tratta. L'Oba Ewuare II, massima autorità religiosa del popolo Edo, ha formulato un editto in cui revoca tutti i riti vudù che vincolano le donne, obbligando i sacerdoti a non praticarli più.

Si apre un barlume di speranza per le ragazze nigeriane vittime della tratta. L’Oba Ewuare II, massima autorità religiosa del popolo Edo, ha formulato un editto in cui revoca tutti i riti vudu che vincolano le donne, obbligando i sacerdoti a non praticarli più.

Il cambiamento è partito da Benin city in Nigeria dove finalmente si iniziano a prendere dei seri provvedimenti contro lo sfruttamento sessuale. Nei giorni scorsi, l’Oba Ewuare II ha convocato i sacerdoti della religione juju e ha formulato un editto per vietare i riti vudù che vincolano le ragazze schiave dei trafficanti.

Riti vudù e prostituzione

Vi avevamo già parlato delle vite spezzate delle ragazze nigeriane. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni sono approdate nel nostro Paese quasi 11mila donne nigeriane e per la metà di loro, Italia ha fatto rima con prostituzione e sfruttamento.

Vittime della povertà e ingannate da promesse di benessere, le donne nigeriane si ritrovano per strada a vivere una vita ancora peggiore di quella che hanno lasciato. Ingenuità, vulnerabilità, disperazione giocano un ruolo fondamentale sullo stato emotivo. Diventano clandestine senza identità.

riti vudù nigeria

Il reclutamento delle giovanissime inizia in villaggi dove degrado e povertà succhiano ogni linfa vitale. Le promesse sono tante e il crederci non costa nulla. Quando si è disperati, qualsiasi cosa sembra migliore. Iniziano così viaggi impossibili: il deserto del Sahara e poi la lunga rotta del Mediterraneo.

Ma prima di partire, le ragazze sono sottoposte a riti vudu fatti dai sacerdoti del villaggio che mescolano in un sacchetto polveri magiche, peli pubici, unghie e un assorbente sporco di sangue. Secondo usanze africane, lo stregone ha così in mano il destino delle ragazze. Troppa la paura di ribellarsi, di vedere morire i propri cari.

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“Questa è un’arma molto forte per sostenere la tratta di esseri umani … perché il nostro sistema di credenze è fortemente radicato nel culto tradizionale”, ha detto Arinze Orakwue dell’agenzia anti-traffico NAPTIP a Enews Channel Africa.

Adesso, questa decisione di vietare questa pratica potrebbe salvare tantissime ragazze dalla tratta. Il venir meno dei riti vudù potrebbe significare che le vittime costrette a prostituirsi non saranno più obbligate a stare per strada e tutto ciò, potrebbe incrementare il numero di denunce contro i trafficanti e aiutarle a liberarsi dalla schiavitù sessuale.

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Dominella Trunfio

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