L'avvocatessa iraniana per i diritti umani Nasrin Sotoudeh, condannata a 33 anni, è stata temporaneamente rilasciata
L’avvocatessa per i diritti umani Nasrin Sotoudeh, detenuta in Iran da due anni, è stata temporaneamente rilasciata dalla prigione di Teheran.
Il rilascio, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Isna, è stato ordinato dal procuratore aggiunto, responsabile del carcere femminile di Gharchak, a sud della capitale Teheran.
Nasrin Sotoudeh fu arrestata nel 2018 per aver difeso una donna fermata per aver manifestato contro l’obbligo di indossare il velo per le donne iraniane. Successivamente fu accusata, tra le altre cose, di “cospirazione contro il sistema” e di insulto al leader spirituale iraniano, l’ayatollah Ali Khamenei e condannata a 33 anni di prigione e a 148 frustate.
Alla fine dello scorso settembre, l’avvocatessa è stata ricoverata in ospedale dopo uno sciopero della fame iniziato per protestare contro le condizioni dei detenuti durante la pandemia da coronavirus e chiedere il rilascio dei prigionieri politici.
Le condizioni di salute dell’avvocatessa, ora rientrata temporaneamente nella sua abitazione, sembra siano buone.
#NasrinSotoudeh thanks all human rights activists and organizations in fighting for her freedom. She is home now and working on her health getting better. We wish her well.
Photo is when she in entering her house after released from prison today.#FreeNasrin pic.twitter.com/UANIVsDjgk— Nick Sotoudeh (@NickSotoudeh) November 7, 2020
Fonti di riferimento: Isna/ANF News
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