Un abbraccio, a occhi chiusi. Una calda stretta offerta a chiunque, a Place de la Republique, a Parigi. Il protagonista è stato un giovane musulmano che dopo i terribili attentati ha scelto una via tutta sua per dire no al terrorismo e difendere quei musulmani che nulla hanno a che vedere con gli assassini dell'Isis. Ha scelto così di bendarsi e di lasciarsi abbracciare dai passanti
Un abbraccio, a occhi chiusi. Una calda stretta offerta a chiunque, a Place de la Republique, a Parigi. Il protagonista è stato un giovane musulmano che dopo i terribili attentati ha scelto una via tutta sua per dire no al terrorismo e difendere quei musulmani che nulla hanno a che vedere con gli assassini dell’Isis. Si è bendato e ha offerto abbracci ai passanti.
Un gesto che vale certamente più dei proclami politici, delle promesse di vendetta e di guerra e che invita a ricominciare partendo dalla “fraternité”, storico vessillo dei francesi.
Un abbraccio che non cancellerà le vittime, non lenirà il dolore dei loro familiari, ma che vale comunque per quello che rappresenta: un gesto di pace e di apertura al prossimo.
“Voglio ringraziare ciascuno di voi per avermi abbracciato. L’ho fatto per lanciarvi un messaggio. Io sono musulmano ma questo non fa di me un terrorista. Non ho mai ucciso nessuno” spiega nel video.
Il giovane si è bendato e ha allargato le braccia, ritto in piedi nella celebre piazza francese. Due cartelli ai suoi piedi recitavano:
“Io sono un musulmano ma non un terrorista” e ancora “Mi fido di te, e tu? Dammi un abbraccio”.
Lo scorso venerdì, la sera degli attentati di Parigi, era anche il compleanno del giovane musulmano che non ha più festeggiato, duramente colpito da quanto accaduto e dalle vittime, tra cui avrebbe potuto esserci anche lui.
Un abbraccio non ha colore, religione. Un abbraccio è solo un abbraccio.
Francesca Mancuso
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