Dalla foresta amazzonica alla giungla della città. Queste artiste indigene stanno riempiendo di colori e storia la capitale peruviana.
Dalla foresta amazzonica alla giungla della città. Queste artiste indigene stanno riempiendo di colori e storia la capitale peruviana.
Un bellissimo esempio di resilienza arriva dal Perù. Dall’inizio della pandemia, le comunità indigene che abitano a Lima sono state colpite da un considerevole calo delle vendite dei loro prodotti artigianali, la loro principale fonte di ingressi.
Il Colectivo Shipibas Muralistas, un gruppo di artiste indigene, ha saputo trasformarsi e convertire questa spiacevole situazione in una preziosa opportunità, creando murales negli spazi pubblici per portare colore, energia e cultura Shipibo-Konibo nelle strade della capitale peruviana.
Attraverso questi murales, la comunità shipiba di Lima condivide le loro tradizioni, la storia e la cultura con l’intento di superare le barriere socio-culturali, di rendere visibile la diversità che coesiste nella città e di invitare tutti a riflettere sui quei momenti in cui non hanno abbracciato le differenze e la diversità ma al contrario le hanno ignorate o maltrattate.
“La risposta delle persone alla vista dei nostri murales è varia: per alcuni siamo esotici, altri ci apprezzano, altri ci discriminano, ma noi andiamo sempre avanti, specialmente perché sono molte le persone che ci ringraziano per la nostra arte”, racconta l’antropologo Francesco D’angelo, l’unico membro non shipibo del Colectivo Shipibas Muralistas.
Kené, l’arte che guarisce e fortifica
Sebbene la comunità indigena Shipibo-Konibo abiti lungo il fiume Ucayali, nelle foreste pluviali peruviane, circa tremila di loro ora abitano a Lima.
La loro produzione artigianale e tessile è una delle più famose di tutta l’Amazzonia per via dei disegni tipici provenienti dall’arte kené, un’espressione spirituale e culturale che trascende del valore estetico, in quanto esprime la loro visione del mondo, guarisce, purifica e fortifica.
I bellissimi disegni geometrici caratteristici del kené, dichiarato Patrimonio Culturale della Nazione nel 2008, prendono ispirazione dalle cosiddette “visioni” che il popolo di Shipibo ha durante i sogni, nelle diete o nelle cerimonie, dopo aver assunto piante medicinali.
Sono le donne Shipibo-Konibo a salvaguardare l’arte ancestrale Kené. Poterla esprimere per loro è fondamentale dal momento che farlo le rende orgogliose delle loro radici permettendogli allo stesso tempo di tramandare la memoria collettiva. Oltre ad essere una nuova fonte economica d’ingresso, trasferire la loro arte nei murales è anche una risposta allegra e pacifica alla violenza del non voler vedere la diversità culturale che esiste nel paese.
Murales per resistere
Il Perù ospita 55 popolazioni indigene, 48 lingue native e una varietà di visioni del mondo. Nonostante sia un paese con un’enorme diversità culturale, le piaghe del razzismo e della discriminazione sono estremamente diffuse. Secondo un rapporto del Ministero della Cultura del Perù, più della metà dei peruviani, nel corso della propria vita, si è sentito in qualche modo discriminato. Tra le principali cause di discriminazione ci sono: il colore della pelle, il reddito e i tratti somatici.
Da poco, alcune artiste del collettivo hanno subito atti di discriminazione mentre lavoravano, l’artista Milka Franco ha denunciato l’accaduto pubblicamente attraverso il profilo Instagram del progetto.
Il Colectivo Shipibas Muralistas contribuisce, attraverso la loro arte, al riconoscimento e al rispetto dei diritti delle popolazioni indigene. Grazie per questa meravigliosa lezione di resilienza.
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