Sono davvero state svelate al mondo due mummie di alieni? Cosa sappiamo finora sugli inquietanti corpi presentati in Messico

"Non siamo soli in questo universo": con queste parole un esperto di UFO ha mostrato al Parlamento messicano i cadaveri di due esseri bizzarri che ha definito non umani, sostenendo che potrebbero provenire da mondi lontani dal nostro. Ma potrebbe trattarsi davvero di alieni? Facciamo chiarezza con i dati scientifici che abbiamo finora in mano

Stanno facendo il giro del mondo le bizzarre immagini che mostrano due minuscoli corpi apparentemente mummificati con testa, collo e arti particolarmente lunghi e mani con tre dita, che ricordano tanto il personaggio E.T. del celebre film del 1982.

A svelarli lo scorso martedì durante un’audizione del Congresso in Messico il giornalista e ufologo Jaime Maussan , sostenendo apertamente che appartengono a “esseri non umani”.

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Penso sia una chiara dimostrazione che abbiamo a che fare con esemplari non umani che non sono imparentati con nessuna altra specie nel nostro mondo e che non hanno avuto un’ulteriore evoluzione – ha dichiarato Maussan, destando stupore e al contempo derisione in aula –Non siamo soli nell’universo.

Siamo di fronte ai resti di due alieni?

I due presunti alieni sono stati portati all’interno di teche di legno, che sono state aperte davanti ai partecipanti di quello che è stato il primo convegno organizzato dal Governo messicano per affrontare la questione relativa alle forme di vita extraterrestri. A seguito dell’inatteso svelamento, in aula si è creata un’atmosfera di stupore mista a scetticismo e derisione, dato che il giornalista è noto per le sue teorie pseudoscientifiche; mentre sui social gli utenti hanno iniziato a sbizzarrirsi.

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Ma quei corpi – che sembrano quasi delle sculture in gesso – potrebbero appartenere davvero a soggetti non umani? Da dove provengono? Maussan sostiene che i corpi in questione siano stati rinvenuti nel 2017 in Perù, nell’area delle Linee di Nazca (i celebri geoglifi tracciati sull’altopiano arido che si estende per circa 80 km tra le città di Nazca e di Palpa). Durante la controversa presentazione l’ufologo ha affermato che i resti sono stati oggetto indagini approfondite sia da parte di giornalisti investigativi che da scienziati.

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Secondo l’Università Nazionale Autonoma del Messico, che ha effettuato l’analisi del carbonio-14, questi esseri hanno circa mille anni, cioè non sono esseri recuperati in navi precipitate, ma sono stati sepolti in miniere di diatomee (alghe), che essicca i corpi, non permette la crescita di batteri o funghi, quindi si sono conservati – ha aggiunto. – Sono esseri non umani, non vogliamo chiamarli extraterrestri, perché non lo sappiamo.

La posizione degli scienziati

Com’è facilmente intuibile, l’intervento di Maussan al Congresso messicano ha riacceso la curiosità fra gli appassionati di UFO e i complottisti. Ma l’Istituto di Fisica dell’Università nazionale autonoma del Messico (Unam) è subito intervenuto per frenare gli entusiasmi e prendere le distanze dalla posizione del giornalista, negando che gli studi effettuati finora possano dimostrare che si tratti di soggetti non umani.

L’università messicana ha confermato di aver effettuato un lavoro di datazione al carbonio-14 nel 2017, chiarendo però che questo “è destinato unicamente a determinare l’età del campione e che in nessun caso sono state tratte conclusioni sull’origine”.

Il Lema (Laboratorio Nazionale di Spettrometria di Massa con Acceleratori) non è responsabile di alcun uso successivo, interpretazione o rappresentazione errata dei risultati che rilascia – ha ribadito l’università.– Nonostante tutti gli studi e il monitoraggio del cielo citati, ad oggi non esiste alcun rapporto osservativo o sperimentale che offra prove di vita al di fuori della Terra o visite di civiltà di altri mondi.

Insomma, la presentazione di Maussan si è rivelata più una trovata sensazionalistica che non poggia su dati scientifici. A quanto pare, gli alieni non sono fra noi (o almeno non ancora).

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Fonti: Congreso México/Excelsior/UNAM

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