I Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del titolare dell'azienda nella quale lavorava Satnam Singh, il 31enne che poche settimane fa era stato vittima di un incidente sul lavoro e poi abbandonato
Morto per aver perso troppo sangue. Così si chiude – almeno legalmente – la dolorissima vicenda di Satnam Singh, il bracciante agricolo indiano che a fine giugno fu abbandonato per strada dai suoi datori di lavoro dopo aver perso un braccio tra i soleggiati campi di Latina.
La consulenza medico legale ha accertato che, se solo Satnam Singh fosse stato soccorso in tempo, si sarebbe con ogni probabilità salvato. E invece è stato vittima di una delle più brutali vicende, quelle firmate da caporali senza cuore.
Tanciato da un macchinario per il taglio del fieno mentre lavorava nei campi di Cisterna di Latina, infatti, invece di essere portato in ospedale, era stato scaricato per strada nei pressi di casa sua.
Ora, i Carabinieri di Latina hanno arrestato il titolare con l’accusa di “omicidio doloso“.
Le condizioni del lavoratore dopo l’infortunio sono risultate talmente gravi da rendere evidente la necessità di un tempestivo soccorso – si legge nella nota. Allo stato deve dunque ritenersi che la decisione di omettere il doveroso soccorso abbia costituito accettazione del rischio dell’evento letale ed abbia integrato la causa che ha direttamente determinato il decesso. Le indagini proseguono con riferimento al delitto oggetto di contestazione e ad altri delitti connessi, con riguardo specificamente all’accertamento delle condizioni di lavoro.
Il bello, infine, è che il padre del datore di lavoro di Satnam fu indagato dal 2019 per reati di caporalato e sfruttamento della manodopera.
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