E' morto a causa di un ictus un giovane medico cinese che ha lavorato senza sosta per 35 giorni per aiutare i malati di Covid-19
I medici sono in prima linea nell’emergenza da coronavirus e lavorano su turni massacranti in tutto il mondo per assicurare assistenza ai pazienti. Il loro sforzo estremo, in alcuni casi, può essere anche fatale. È il caso di un medico anestesista cinese di 29 anni che, dopo aver lavorato senza sosta per 35 giorni per curare le persone affette da coronavirus, è morto per un ictus.
Dong Tian è un giovane medico cinese che ha combattuto per 35 giorni senza riposo contro il coronavirus. Una volta finito il lavoro è stato purtroppo colto da un ictus e, dopo 19 giorni trascorsi in terapia intensiva, è deceduto.
Il personale sanitario fatica a prendersi cura dei pazienti negli ospedali ormai saturi, i medici e gli infermieri lavorano per lunghe ore combattendo contro la stanchezza, la carenza di forniture mediche e il dolore della tragedia che si sta compiendo davanti ai loro occhi. Centinaia vengono infettati a loro volta e non sempre riescono a guarire ma c’è anche chi si ammala, probabilmente per il grande sforzo che sta compiendo.
Potrebbe essere questo il caso del giovanissimo Dong Tian, medico anestesista cinese che è deceduto all’ospedale di Hubei, una settimana prima del suo trentesimo compleanno.
Questo medico, nonostante si prendeva già cura di suo padre malato, non si è tirato indietro nel momento in cui c’era da lavorare duro per fronteggiare l’emergenza coronavirus in Cina alla fine di gennaio, momento in cui l’epidemia si è diffusa rapidamente nella provincia di Hubei, epicentro del COVID-19.
Il 29 febbraio, al dottor Dong fu concessa una pausa dopo aver lavorato per 35 giorni ininterrotti. È stato messo in isolamento per 14 giorni secondo il protocollo di quarantena. E da lì è iniziato il suo calvario, l’anestesista ha presentato infatti un improvviso e intenso mal di testa e ha perso quasi subito la capacità di parlare.
È stato trasferito all’Ospedale del popolo di Zhijiang, lo stesso dove aveva lavorato e dove i suoi colleghi gli hanno reso omaggio con uno striscione su cui si legge:
“Bentornato a casa Dong Tian, eroe anti-coronavirus”.
“Ha usato la sua vita per esprimere la sua benevolenza e il suo amore come medico. Ha sacrificato la sua giovinezza e passione per la carriera medica” ha dichiarato un suo collega.
La triste notizia arriva in un momento in cui in Cina oltre 3.600 operatori sanitari, provenienti da tutto il Paese, sono potuti tornare finalmente nelle loro città natale visto che il peggio è passato e la situazione sta lentamente tornando alla normalità.
Fonte: news.hsw.cn/Youtube
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