È morta la scrittrice afroamericana Toni Morrison che nei suoi romanzi raccontava la vita dal punto di vista delle donne di colore.
Fu la prima donna afroamericana a vincere un premio Nobel, scrisse libri indimenticabili sul tema dell’identità e del razzismo battendosi contro i pregiudizi, e ora, all’età di 88 anni, se n’è andata, come annunciato da una fonte interna alla casa editrice Knopf.
Lei è Toni Morrison, scrittrice de “L’isola delle illusioni” e di “Amatissima“, storia sulla schiavitù con cui vinse il Premio Pulitzer nel 1988, e da cui fu tratto l’omonimo film che aveva tra i protagonisti una meravigliosa Oprah Winfrey. Scrittrice dalla parte delle donne, e soprattutto delle donne di colore, di cui svelava il punto di vista con il suo stile inconfondibile, e una delle autrici più importanti della letteratura americana del ‘900, è morta in un ospedale di New York, la città che tanti anni fa la accolse rendendola famosa.
Nata nel 1931 in una famiglia operaia di Lorain, Ohio, fin da bambina divorava libri e si incantava ascoltando le storie afroamericane tramandate oralmente da suo padre, che l’avrebbero poi accompagnata nella sua narrativa.
Studiò alla Howard University e più tardi si sposò con Harold Morrison, architetto giamaicano da cui ebbe due figli, si separò mantenendoli da sola finché non venne assunta dalla casa editrice Random House di New York come editor. Fu proprio qui che conobbe e aiutò a far emergere autori come Henry Dumas e Toni Cade Bambara, riconoscendone il talento.
Mentre il suo, di talento, emerse tardi, all’età di 40 anni, grazie a un libro, “L’occhio più azzurro”, incentrato sulla storia di una bambina nera, Pecola, che desiderava diventare come i bianchi, che le valse il Premio Nobel. Un tema, quello dell’identità e del razzismo, che di lì in avanti avrebbe pervaso moltissimi dei suoi romanzi, dove i bianchi di solito erano poco presenti, cosa che ai suoi tempi era rara.
D’altronde Toni aveva vissuto sulla propria pelle le difficoltà, ma anche la meraviglia, che comportava essere una scrittrice di colore negli Stati Uniti, e subendo in prima persona il dramma della disuguaglianza, sapeva osservarlo, e scriverlo, in modo diverso, con uno sguardo più ampio e universale. E non mancava di parlarne anche nel dibattito pubblico.
Donna di pace, donna di giustizia, donna di talento letterario, donna profonda, ci mancherà moltissimo, soprattutto in un momento storico come questo.
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