Dopo anni di accuse di razzismo, i cioccolatini “moretti” (“Mohrenkoepfe”, “teste di moro” in italiano, “tête de negre” in francese) dell’azienda Dubler sono stati ritirati dai supermercati Migros, in Svizzera.
Le proteste per Floyd hanno avuto risonanza anche sul dolce classico svizzero. E se l’azienda non cambierà il loro nome (come avevano fatto in passato tutte le altre imprese produttrici dei “moretti”), anche le catene Volg, Migrolino e Spar prenderanno provvedimenti simili.
“Abbiamo deciso di togliere il prodotto dal nostro assortimento. L’attuale dibattito in corso ci ha spinti a rivalutare la situazione. Ci è chiaro che anche la nostra decisione creerà discussioni”, ha fatto sapere via Twitter la stessa Migros.
Wir haben uns dazu entschieden, das Produkt aus dem Sortiment zu nehmen. Die aktuelle Debatte hier hat uns dazu bewegt, die Situation neu zu beurteilen. Dass dieser Entscheid ebenfalls zu Diskussionen führen wird, ist uns bewusst. ^nk
— Migros (@migros) June 10, 2020
I cioccolatini sono prodotti dal 1946 dalla Dubler, con wafer, crema e cioccolato. Si tratta dell’unica azienda che si è sempre rifiutata in questi anni di cambiare questo nome. Si tratta infatti di un termine usato in senso dispregiativo nei confronti delle persone nere, come testimoniano i tweet di moltissimi utenti, che stanno inondando il web di testimonianze in questo senso. E il nome del dolce ha scatenato regolarmente un dibattito sul razzismo.
Remo Schmid (34 anni), nativo di Zurigo, ha vinto il Prix Courage. Ha combattuto il razzismo e la violenza per anni. Come svizzero nero sa cosa significa sperimentare il razzismo.
La decisione dei rivenditori contro Dubler è stata “importante, soprattutto al giorno d’oggi. Trovo la parola “Mohrenkopf” un insulto e mi è stato detto più volte personalmente. Ho letto e ascoltato molti commenti razzisti negli ultimi giorni e sono molto scioccato da quanto sia grande la mancanza di comprensione e l’atteggiamento condiscendente nei confronti di questo argomento. Il razzismo è vivo”
E non a caso l’hashtag #JeSuisDubler (I’m Dubler) sta già facendo il giro del web, con tutti i sostenitori dell’azienda alla carica.
Was hat ein traditionelles Gebäck mit Rassismus zu tun? Bis jetzt war es ja auch ok die Mohrenköpfe von Dubler zu…
Posted by Pascal Rhyner on Wednesday, June 10, 2020
Eppure basterebbe cambiare nome, scegliendone uno completamente innocuo al posto del termine coloniale.
Baci di cioccolato Voilà (questo il nome scelto da un’azienda competitor).
Fonte: Twitter/ Blick.ch
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