Gli abitanti non li hanno voluti e hanno eretto addirittura le barricate contro dodici donne richiedenti asilo politico e i propri figli. La loro destinazione sarebbe dovuta essere l’Ostello di Gorino, utilizzato dalla Prefettura per affrontare l’emergenza.
Gli abitanti non li hanno voluti e hanno eretto addirittura le barricate contro dodici donne richiedenti asilo politico e i propri figli. La loro destinazione sarebbe dovuta essere l’Ostello di Gorino, utilizzato dalla Prefettura per affrontare l’emergenza.
Succede in Italia nei comuni di Goro e Gorino, nel ferrarese dove è in corso una protesta per bloccare l’arrivo dei migranti.
I cittadini hanno eretto barricate in strada impedendo ai pullman l’entrata in paese.
Per adesso, le 12 donne e i figli sono state sistemati a Comacchio, Ferrara e Fiscaglia. Dopo l’intervento del sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani la tensione si è allentata e attualmente resta attiva solo una barricata sulla Provinciale tra Goro e Gorino.
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“Credo si debbano vergognare quelle persone che hanno impedito la sistemazione di donne e bambini. È un amaro ricordo che quei cittadini si porteranno appresso a lungo. Gli italiani che rifiutano l’aiuto doveroso a donne e bambini – prosegue – sono ottusi, mi vergogno di averli come connazionali. Se non vogliono vivere nello stesso posto dove diamo accoglienza ai profughi andassero a vivere in Ungheria. Noi staremo meglio senza di loro”, dice Mario Morcone, capo del dipartimento Immigrazione del ministero degli Interni ai microfoni del Gr1 Rai.
“Goro non ospita al momento alcun profugo, dice il prefetto, rispetto ai circa 800 già presenti nella provincia di Ferrara.Non mi aspettavo una reazione del genere e l’ho trovata sconcertante” spiega Michele Tortora, prefetto di Ferrara.
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Le 12 donne provenienti da Nigeria, Guinea e Costa d’Avorio dovevano essere accolte nell’ostello di Gorino.
Il titolare Filippo Rubini, contattato una settimana fa, ne aveva dapprima dato l’indisponibilità, per destinare la stanze ai turisti. Poi però la situazione era cambiata, a poche ore dagli arrivi, per l’urgenza imminente.
E i cittadini, nonostante le rassicurazioni che ”si sarebbe trattato di una situazione provvisoria”, non hanno ammesso repliche arrivando a minacciare di non mandare più i figli a scuola. Mentre l’amministrazione emiliana si dissocia dalla protesta, arriva il commento di Lega Nord.
“I cittadini di Gorino sono per noi i nuovi eroi della Resistenza contro la dittatura dell’accoglienza. Abbiamo sostenuto, e continueremo a farlo, in ogni sede e in ogni modo, la loro protesta”, chiosa il capogruppo leghista e segretario Lega Nord Ferrara Alan Fabbri.
Parole forti che lasciano l’amaro in bocca, perché ormai non ci si ferma più davanti a niente, neanche ai bambini, vittime innocenti di sofferenze che non si meriterebbe nessuno.
Forse non sanno che la Nigeria è ostaggio di Boko Haram, degli Al Shabaab e altri gruppi feroci, capaci di indicibili violenze.
Che la Guinea è sotto un regime non democratico, frutto di un golpe, dove i diritti umani sono totalmente calpestati.
Che in Costa d’Avorio l’ex capo di stato è sotto processo alla Corte Penale Internazionale dell’Aja, e ora si fugge per evitare ostracizzazioni e vendette.
Questi bambini hanno meno diritti dei nostri figli? Non vengono ‘per rubarci il lavoro’, ma per sopravvivere a scontri etnico-religiosi, attentati, sparatorie, saccheggi, linciaggi, stupri, rapimenti, torture.
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Per fortuna esiste anche un’altra Italia, quella dell’accoglienza. Mentre nei paesini del ferrarese si protesta per 12 mamme, a Reggio Calabria da sabato c’è una catena di solidarietà che non si ferma mai: 814 migranti sono arrivati sabato mattina e ancora oggi qualcuno dorme nei tendoni della Protezione civile, assistito dal lavoro straordinario dei volontari del Coordinamento Diocesano Ecclesiastico.
#restiamoumani
Dominella Trunfio
Foto: La Nuova Ferrara