Ricorderete certamente la situazione non proprio rosea della Melegatti di qualche anno fa che aveva fatto nascere sul web una gara di solidarietà per aiutare l’azienda e i suoi dipendenti a non chiudere. La produzione comunque per un certo periodo era stata interrotta ed era ripartita a fatica l’anno scorso. Adesso però arrivano buone notizie!
Ricorderete certamente la situazione non proprio rosea della Melegatti di qualche anno fa che aveva fatto nascere sul web una gara di solidarietà per aiutare l’azienda e i suoi dipendenti a non chiudere. La produzione comunque per un certo periodo era stata interrotta ed era ripartita a fatica l’anno scorso. Adesso però arrivano buone notizie!
La Melegatti di San Giovanni Lupatoto (provincia di Verona) festeggia nel miglior modo i suoi 125 anni, tornando a preparare anche per il Natale 2019 il suo famoso pandoro, il primo della storia (fu Domenico Melegatti a inventarlo nel 1894 a Verona).
Dopo una serie di fallimenti legati alla compravendita del marchio, adesso sembra che la Melegatti abbia ristabilito il giusto equilibrio e sia pronta a ripartire alla grande sotto la direzione di Giacomo Spezzapria, figlio dell’imprenditore Roberto Spezzapria che già da un anno ha preso in mano la situazione dell’azienda in fallimento.
In occasione dell’ormai vicino Natale sono state fatte nuove assunzioni e, a 50 dipendenti a tempo indeterminato, sono stati aggiunti 150 nuovi posti di lavoro stagionale che garantiranno la produzione necessaria affinché lo storico pandoro non manchi sulle tavole degli italiani affezionati.
Tutto pronto per il rilancio dell’azienda, dunque, non a caso nel periodo natalizio. Sono previsti spot televisivi (firmati Armando Testa) e marketing sul web e social oltre che su un nuovo portale dove è anche possibile acquistare i prodotti. Modi incisivi e che arriveranno al grande pubblico per annunciare il ritorno in grande stile del pandoro Melegatti.
Tornerà dunque ad essere utilizzato ancora una volta il lievito madre originario che è servito per realizzare il primo pandoro, salvato e conservato gelosamente da alcuni lavoratori dell’azienda l’anno scorso.
Sembra quindi ormai lasciata alle spalle la crisi che aveva colpito il marchio ma meglio non abbassare la guardia, vista la grande concorrenza delle altre aziende produttrici di pandori e panettoni.
Del resto che Natale sarebbe senza?
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