Matthieu Ricard, ricercatore francese diventato monaco buddista, è stato dichiarato da parte della scienza come l’uomo più felice del mondo. Gli scienziati hanno scoperto che il suo cervello produce un livello di onde gamma mai riscontrato fino a questo momento nell’ambito delle neuroscience.
Matthieu Ricard, ricercatore francese diventato monaco buddista, è stato dichiarato da parte della scienza come l’uomo più felice del mondo. Gli scienziati hanno scoperto che il suo cervello produce un livello di onde gamma mai riscontrato fino a questo momento nell’ambito delle neuroscience.
L’uomo, in precedenza, era uno studioso di genetica che ha deciso di lasciare la propria carriera per andare alla scoperta dei segreti del buddismo. Ora è uno dei monaci buddisti più stimati dell’Himalaya, oltre che un consigliere fidato del Dalai Lama. Un simile cambiamento di vita lo avrebbe reso l’uomo più felice del mondo.
Matthieu Ricard nel 2009 è stato al centro di uno studio scientifico condotto su di un folto gruppo di persone dedite con costanza alla meditazione. In tale frangente Richard Davidson, esperto della University of Wisconsin, ha applicato alla testa del monaco buddista 256 sensori che hanno potuto cogliere un dato rilevante.
Quando l’uomo si trovava in stato meditativo, avendo come oggetto la compassione (con il significato di empatia), il suo cervello era in grado di produrre un livello di onde gamma mai registrato prima per quanto concerne attenzione, apprendimento e memoria. È inoltre emerso come l’emisfero sinistro del suo cervello fosse molto più attivo rispetto alla parte destra dello stesso, registrando in questo modo una inconsueta propensione alla positività ed alla felicità contro una minima tendenza alla negatività.
Tali risultati hanno spinto i ricercatori a dichiarare ufficialmente Matthieu Ricard come l’uomo più felice del mondo. Il monaco, che ora ha 66 anni, ha deciso a partire dal 1972 di abbandonare progressivamente la ricerca scientifica e i dibattiti intellettuali per avvicinarsi al lato più spirituale dell’esistenza.
Ha iniziato dunque a viaggiare per l’India, dove in seguito si è trasferito, per seguire gli insegnamenti di Dilgo Khyentse Rinpoche, considerato tra i migliori maestri del buddismo del ventesimo secolo. Una volta ritornato in Occidente, dopo 26 anni trascorsi in India, è ora impegnato nel dimostrare come la meditazione possa agire sul cervello umano migliorandone la propensione alla felicità. Egli, con il proprio caso personale, ne è la prova vivente.